venerdì 8 aprile 2016

Il mio Book Pride 2016

Così quest’anno sono andata anch'io al Book Pride di Milano, l’orgoglio di essere editori indipendenti e lettori curiosi. Sì, direte voi, l’ennesima sagra dell’editoria. Ma a forza di girar per fiere e festival, a forza di mettere like sui social, di vagar in rete per leggere il post di Tizio e rispondere al post di Caio… Insomma, a forza di far tutto ciò, quando lo troverai il tempo per leggere i libri? Per un semplice lettore non sarebbe forse meglio starsene a casa propria nel weekend e dedicare spazio alla lettura anziché perder tempo con attività collaterali, molto social, che dalla lettura distolgono?
Quesito ricorrente e accusa fondata. Forse sì. Andar per fiere è dispendioso sia in termini economici che di tempo. Chi può negarlo? Però il lettore ne guadagna una borsata d’entusiasmo e, talvolta, anche un pizzico di delusione. Elementi che determineranno le successive scelte di lettura. In una fiera, scoverai sempre un editore poco conosciuto, verrai sicuramente catturato da un libro che nel marasma delle uscite editoriali (dei grandi) ti sarebbe sfuggito. Poi, magari, quel libro si rivelerà una ciofeca, il rischio si corre. Ma lo stesso può dirsi per il nome illustre che spopola nelle vetrine.
Piccolo editore non equivale necessariamente a garanzia di qualità. Ma che il piccolo editore di cui sopra sia personaggio coraggioso e appassionato è fuori di dubbio.
Le fiere e le presentazioni sono un’arma a doppio taglio: io ho smesso di acquistare libri da un certo editore a causa di quella sensazione di gelo provata durante un incontro in fiera. Irrazionale, lo so. Ma le scelte del lettore poche volte sono guidate dalla razionalità. Conoscere ed ascoltare chi i libri li fa, li sceglie, li traduce, li scrive, può farti tornar a casa con gli occhi a cuoricino o generare un tal senso di antipatia da far dirottare le tue preferenze di lettura altrove.
Comunque, sono tornata dal Book Pride 2016 con quell'eccitazione che ti fa svegliare presto la mattina per trasferirti in un libro prima di andare a lavoro e immergertici di nuovo in ogni momento utile nel corso della giornata.

Ho finalmente conosciuto le Edizioni Clichy. Era ora!, direte voi. Ma sì, ne avevo già sentito parlare, ricevo anche la loro newsletter, però non mi ero mai fermata al loro stand né avevo mai letto alcun libro pubblicato dai tipi fiorentini. Di ciò che ho portato a casa, come al solito, vi racconterò a lettura conclusa. Lo stand è di quelli pericolosi: i ragazzi della Clichy hanno una tal energia da farti venir voglia di acquistare di tutto, ma ti limiti, perché bisogna anche porre un freno alla fiducia.


La vera scoperta di questa fiera si chiama Safarà Editore. I tipi sono di Pordenone, nascono nel 2008 e ultimamente stampano libri dal formato obliquo, animati dalla trasversalità che può avere la scrittura. Io sono stata catturata dal ceco Tomaš Zmeškal e dalla sua Lettera d’amore in scrittura cuneiforme. Zmeškal nasce a Praga da madre ceca e padre congolese, e già questo binomio è sufficiente per farmi incuriosire. Parla lentamente, il suo sussurrare si discosta dal tuonare ascoltato per un’intera giornata in fiera. Ci racconta della follia che ha animato l’Europa centrale e della necessità di narrare le vite degli individui, quelle che non trovano spazio nelle analisi degli storici. Posso lasciarmi sfuggire un libro simile?

Dopo la strabiliante presentazione del Prof. Gian Piero Piretto, ho finalmente acquistato anche Viaggiatori nel freddo – Come sopravvivere all’inverno russo con la letteratura (degli amici di Exòrma ho già parlato altre volte). Ci giravo intorno da dicembre, stregata dalla timidezza di Elisa Baglioni e dall’ironia di Francesco Ruggiero, il collettivo sparajurij. Al Book Pride mi son fermata a chiacchiera con Francesco Ruggiero e la scintilla è scoccata definitivamente.


Non incontravo la leggerezza di Astoria dallo scorso Salone del libro di Torino. Non ho resistito a questa piccola raccolta di racconti di un’autrice italiana che ha due figli e un cane che somiglia ad una pecora. Marina Morpurgo ed io siamo accomunate dall’idea che in generale ridere sia molto meglio che piangere ed entrambe ci applichiamo molto per riuscirci. Ottima premessa per acquistare un suo libro.


Per concludere, ho ceduto anch’io al misterioso fascino del Canto della Pianura di Kent Haruf. Ormai ne parlano tutti e non potevo sottrarmi alla lettura di un volume dei tipi di NN editore.

Ed ora la smetto di spendere soldi, tolgo gli abiti dell’accumulatrice seriale di libri e mi ritiro a leggere. 

11 commenti:

  1. Bello questo resoconto! Sono felice che tu ti sia divertita... E curiosa di sapere come sono i libri di Sarafà e Astoria che non conosco proprio... Quindi rimango in attesa!
    Buona notte mia cara!
    Simona

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    1. Di Astoria ho già letto Amori non molto corrisposti di Barbara Pym: ironico, leggero, arguto. Non posso che consigliartelo. Casa editrice piccina ma cura editoriale notevole. Certo, un libro è poca roba, non dovrei entusiasmarmi così, però.. fermati in libreria e sfoglia qualche testo. Ti piacerà. Di Safarà sono molto curiosa anch'io. Ti farò sapere.

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  2. Quanto piccole "chicche" scopro nel leggere delle tue incursioni nelle fiere dei libri! bellissimo post. Buone letture e buon fine settimana.

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    1. Grazie mia cara. Ahimè, è stato un weekend poco dedito alla lettura. Uff!, non si può sempre fare ciò che si desidera…

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  3. Ricompari solo quando ci parli della prossima lettura, ecco! E mi raccomando che sia succulenta, RAUS

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    1. Ahia! quando assumi questo tono perenterio incuti tanto timore!!

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    1. Grazie a te per continuare a seguirmi. Buona giornata e ottime letture.

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  5. Meravigliosa esperienza, il Book Pride. Peccato non esserci incontrati alla presentazione del mio "Mailand" (ma d'altra parte ti ho "incrociata" solo adesso, grazie a un tuo commento da quella splendida persona che è Giacinta...)
    Ciao! :)

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    1. Ehilà Zio Scriba! Che piacere averti da queste parti! In realtà io ti conobbi ai tempi di Tutta colpa di Tondelli. Lavoravo in una sedicente (molto sedicente) casa editrice (leggi tipografia) ed entrai nel tuo romanzo sentendomi a casa. Avrei tagliato qualche pagina, ma in generale non mi dispiacque. Poi ti ho perso di vista; sicché son doppiamente felice di averti incontrato qui. Conoscendo la mia insana passione per le fiere, sono certa che prima o poi ci incroceremo.

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  6. ... e se ti capitasse di incontrare il mio Corradino, che a cominciare da Quattro soli a motore ha conquistato il cuore di tante lettrici, fammi sapere: le impressioni di chi ha vera passione come te sono fra le cose più rilevanti della mia vita.
    Intanto ti aggiungo al blogroll. A presto!

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