Il pendolare a tempo indeterminato sa di non poter far
affidamento sulla puntualità di Trenitalia.
All’epoca in cui era apprendista pendolare, spinto da inspiegabile ottimismo,
pensava che quegli imprecisati guasti tecnici fossero casuali. Poi, ha creduto
di essere proprio sfigato perché il suo trenino regionale, per un motivo o l’altro,
incappava sempre nei “problemi sulla linea”. Con il passare dei mesi, all’ennesimo
ritardo, ha il sospetto che quel costante mal di stomaco sia una gastrite e
dubita che Trenitalia lo risarcirà per stress da ritardo correlato. A quel
punto, superata la fase della rassegnazione, entra nella fase matura: esce di
casa all’alba e prende un treno così presto da arrivare a lavoro in ritardo
giusto in caso di alluvione (notoriamente in Italia quando piove i treni
scivolano e per evitare il rischio caduta preferiscono fermarsi completamente),
neve, crollo di un traliccio, apocalisse…
Il pendolare maturo è persona organizzatissima: viaggia con
libro, musica, generi di prima necessità. Ma a volte neppure i tappi per le
orecchie riescono a proteggerlo dall’esuberanza del viaggiatore occasionale,
inopportuno e maleducato. In quel caso, anche la pazienza del pendolare di professione
inizia a vacillare. Può succedere, ad esempio, se, per sventura, alle 7.30 del
mattino si trovi fermo per un periodo indefinito in una stazione dimenticata
dal mondo. Vorrebbe immergersi in un libro della Munro, faccio per dire, ma, infelicemente,
ha accanto una graziosa fanciulla che deve necessariamente far sapere a tutta
la carrozza che la prossima settimana ha le prove generali per uno spettacolo
in cui è tutta di bianco vestita. Un abito così candido da confondersi con la
neve che dovrebbe scendere sulla scena ma, disgraziatamente, gli effetti atmosferici
non sono stati ancora messi a punto. Per colmo della sfortuna, lei non potrà
partecipare all’ultimissima prova generale e la regista e l’aiuto regista se lo
son presa tantissimo. Il ché è proprio un peccato visto che nella produzione c’è
gente che avrebbe potuto fornirle un aggancio per lavori futuri. Un peccatissimo
visto che, a detta dell’amico che si trova tre persone più avanti, ma ciò non ostacola
affatto la conversazione, lei piaceva tantissimo alla produzione. Certo però
che se proprio non può andare…
Impietosito
dallo strazio che stanno subendo i pendolari rassegnati, dopo 30 minuti il
treno riparte. E nella carrozza, in cui buona parte dei libri erano stati
chiusi, si percepisce un generale sospiro di sollievo. I pendolari abituali non
sapranno mai come e perché tal Federico sia passato da avere un atteggiamento
leopardiano (?) ad una posa superba [nel
senso che si crede sto cavolo?, traduce la biondina seduta accanto al
pendolare esasperato], ma se ne faranno una ragione.