È stato
il fenomeno social della quarantena. I suoi video ottengono più visualizzazioni
di quelli del Presidente Trump. Dal “lanciafiamme per le feste di laurea” ai “vecchi
cinghialoni” che vanno a correre con tre tute (di cui una alla zuava), passando
per l’intervista in cui dà del fratacchione a Fabio Fazio. De Luca super star.
Il
fratacchione. Comicità campana, mi dico.
Poi
mi imbatto in due fratacchioni, a distanza di poche pagine, in un racconto
molto ironico, distante anni luce dai nostri giorni e dalla comicità del
Presidente De Luca.
Da Lui e io di Natalia Ginzburg |
Lui
e io è un breve racconto autobiografico di Natalia Ginzburg, scritto a Roma
nell’estate del 1962 e pubblicato nella raccolta di saggi Le piccole virtù
(Einaudi).
Lui ha
sempre caldo; io sempre freddo. […]
Lui sa
parlare bene alcune lingue; io non ne parlo bene nessuna […]
Lui ha
un grande senso dell’orientamento; io nessuno. […]
Io non
so amministrare il tempo. Lui sa.
Io non
so ballare e lui sa. […]
Lui
è Gabriele Baldini, il secondo marito di Natalia Levi Ginzburg; professore
universitario, stimato anglista (anche se avrebbe preferito diventare direttore
d’orchestra o cantante lirico), esuberante, spiritoso, un po’ troppo attaccato all'alcol. Più giovane della vedova Ginzburg, caratterialmente e fisicamente
diverso da Leone, primo marito di Natalia, e molto diverso anche dalla stessa
Natalia. Invece:
L’unione
sembrò improbabile all'ambiente borghese e romano da cui Gabriele proveniva, ma
poi si rivelò solidissima. In Natalia Gabriele trovò un esempio vivo e
tangibile di profondità, di solidità e anche, direi, di felicità espressiva
sulla pagina.
A Natalia
Gabriele attaccò un po’ di leggerezza, di ironia. Prima di Gabriele, Natalia
deve essere stata una persona più ispida di quella che ho avuto la gran fortuna
di frequentare […]
Masolino
D’Amico, in La corsara di Sandra Petrignani (Neri Pozza editore)
Da
giorni, sono totalmente immersa nell'universo di Natalia Ginzburg, nella Torino
antifascista in cui nacque la casa editrice Einaudi, nell’esilio in Abruzzo
dell’autrice e di Leone Ginzburg, in quell’ultimo bacio che Nat dà clandestinamente
a quel corpo livido, coperto da un lenzuolo nel carcere di Regina Coeli, nel
confino lucano di Carlo Levi, nell’amicizia con gli Olivetti, nella lunga
amicizia con Cesarito Pavese, nella brevissima e sofferta relazione con
Salvatore Quasimodo, nelle case torinesi, nell’appartamento romano in Campo
Marzio.
La corsara di Sandra Petrignani non è solo il ritratto di Natalia
Ginzburg, come recita il sottotitolo dell’opera, ma anche l’affresco di un’epoca,
di una certa idea di Paese. C’è il fervore politico (sebbene la Ginzburg
dicesse di non capire nulla di politica), la religione, l’entusiasmo per il
mestiere di scrivere di un’intera generazione, l’intenso lavoro editoriale, la
passione per la traduzione, il cinema, la musica, la pittura…
Intervallo
la narrazione della Petrignani con la lettura dei saggi raccolti in Mai devi
domandarmi e in Le piccole virtù. Non fatevi ingannare dal titolo di
quest’ultima raccolta, che prende il nome da un breve saggio scritto nel 1960:
l’autrice esorta ad insegnare ai figli non le piccole virtù ma le grandi. Non il risparmio ma la generosità; non la prudenza ma il
coraggio e lo sprezzo del pericolo […], non il desiderio del successo, ma il
desiderio di essere e di sapere.
Il
titolo del saggio, e poi della raccolta, nasce da una ragione semplice: le piccole
virtù è un bel titolo. Le grandi virtù non lo è. Io non ho figli, ma leggendo questo
saggio ho molto riflettuto su cosa fosse l’educazione per Natalia Ginzburg:
E ogni
giorno gli correggiamo i compiti, anzi ci sediamo accanto a loro quando fanno i
compiti, studiamo con loro le lezioni. In verità, la scuola dovrebbe essere
fin dal principio, per un ragazzo, la prima battaglia da affrontare da solo,
senza di noi; fin dal principio, dovrebbe essere chiaro che quello è un suo
campo di battaglia, dove noi non possiamo dargli che un soccorso del tutto occasionale
e irrisorio.
Chissà
cosa avrebbe detto la Ginzburg dei gruppi WhatsApp delle mamme e della
didattica a distanza.
Per
chi ama gli audiolibri, Le piccole virtù è distribuito dalla Emons, letto
da Giovanna Mezzogiorno. Volendo, è possibile ascoltare questo titolo su Storytel,
dove è disponibile, tra l’altro, anche l’audiolibro di La corsara.