mercoledì 13 maggio 2020

Disordine organizzato

Frammento di libreria

Ora che la sessantena è agli sgoccioli (o forse è già finita, non mi è chiaro ancora), posso serenamente dire che in questo periodo non ho imparato nulla. Da quello che leggo sembrerebbe che in molti abbiano fatto tesoro delle lunghe giornate d’isolamento. Hanno ricominciato a cucinare, hanno imparato a dipingere, a fare pilates seguendo corsi on line, hanno cominciato a studiare una lingua, seguito webinar di scrittura creativa, si son dati al giardinaggio, hanno sanificato più volte casa, dépendance e scantinato.
Io mi sono innervosita molto più del solito; sono diventata più irascibile, ho discusso con il mio capo ad oltranza, nel mese di marzo ho lavorato il triplo e mi sono chiesta, nuovamente, che senso avesse tanta irritazione in giornate in cui si parlava solo di morte.  
Così, tra un attacco di gastrite acuta e l’altro, siamo arrivati a metà maggio e il pensiero principale, a quanto pare, è diventato se, come e dove andremo in vacanza. Senza aver risistemato la libreria: l’unico proposito che avevo in testa da due mesi.
Il punto è che da quando ci siamo trasferiti in quest’appartamento, non ho fatto altro che accatastare libri un po’ dove capitava. Il vantaggio del disordine è che non hai l’effettiva consapevolezza del numero di volumi ancora intonsi e ti arrendi all’ennesimo raptus di shopping compulsivo. Perché l’editoria italiana è in crisi, le librerie pure, ed io, che voglio bene ad entrambi i settori, ho acquistato tantissimo. Era un obbligo morale. Ma, sia l’editoria che le librerie sono in crisi da sempre, e lo scorso weekend ho avvertito l’urgenza di fissare dei paletti e fare ordine.
Ordine. Vabbè, diciamo disordine organizzato rispetto all’umore del momento. Quindi, niente ordine alfabetico perché, per dire, che senso avrebbe frapporre Levi tra la Ginzburg e la Morante? È ovvio che le due scrittrici debbano continuare a bisticciare anche sulla mia libreria, no?
Ordine per casa editrice. Sì, però, come si fa con Saramago? È Feltrinelli, nonostante le mie copie de Le intermittenze della morte e Cecità siano della Einaudi.
Per area geografica. Sì, si fa presto con case editrici tipo Iperborea, ma in altre circostanze? L’italianissimo Claudio Fava, ad esempio, con il suo Mar del Plata (add editore) va accanto agli scrittori argentini pubblicati da Sur, c’è poco da fare. Insomma, ora che l’ho risistemata, nella mia libreria un ordine preciso non c’è. Però ho tolto moltissima polvere, e in questa finta organizzazione mi sento a casa. La osservo estasiata.
I libri in attesa d’esser letti sono tantissimi e occupano uno spazio ben definito. Un solo sguardo dovrebbe far evaporare qualsiasi tentazione di nuovi acquisti nei prossimi mesi. Chissà.
Così, a ben pensarci, posso dire anch’io d’aver fatto qualcosa di utile durante l'isolamento. Tecnicamente siamo nella fase 2, ma vale lo stesso, giusto?

14 commenti:

  1. Se ti può consolare, dopo l'insolita ricollocazione fattami come sorpresa da mia figlia alcuni anni fa (in ordine...cromatico), ho riposizionato tutto lo scorso anno, complice imbiancatura del soggiorno.
    Ora sono in ordine di ambientazione geografica come primo filtro, e alfabetica come secondo.
    Non vorrei deluderti, ma si fatica comunque a rintracciare i libri. Spero solo sia questione di abituarmici, ma non ne sono molto convinta.

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    1. Dovrai convenire che, dal punto di vista estetico, l'ordine cromatico resta imbattibile!
      La mia ultima suddivisione più ordinata era stata per lingua/paese d'origine dell'autore, come primo filtro, e ordine alfabetico come secondo. Avevo lasciato un paio di "buchette" per la suddivisione per genere (gialli, saggistica, guide/viaggi). Non ha funzionato.
      Comunque, la tua libreria sarà sicuramente più fornita della mia. Tanti libri, maggior fatica. Più polvere...

      Almeno, ho fatto ciò che mi stava a cuore: netta suddivisione tra letti e non letti. Troppi non letti.

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  2. io li divido in base a presunte aree geografiche: presunte nel senso che è un criterio che applico in modo molto elastico.
    Per sconfiggere l'impulso compulsivo a comprare nuovi libri da anni uso questo metodo che con me funziona: tengo tutto il non ancora letto sul comodino ben in vista.

    In quarantena mi si è sviluppata un'insana passione: la cyclette. Giaceva inutilizzata da decenni e ora tutti i giorni mi faccio almeno un'oretta di pedalata-sul-posto, cascasse il mondo!
    Questa cosa mi preoccupa un po' :)

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    1. Il "presunte" aree geografiche dovrebbe essere funzionale. Io dico che sia proprio l'"elastico" a fare la differenza.

      Il panico, Fede, è giunto nel momento in cui i non letti non entravano più nella buchetta del comodino. Hanno, quindi, occupato la buchetta in bagno, per poi iniziare ad invadere cucina/ingresso (presente i micro appartamenti in cui gli ambienti sono poco definiti e molto open?). Dal punto di vista psicologico, questa riorganizzazione dovrebbe essere un ottimo deterrente nel bloccare gli acquisti compulsivi.

      La pedalata sul posto ha un sacco di vantaggi: ho notato che, ultimamente, con gli audiolibri vai alla grandissima!

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  3. Zitta va' che sti scrittori ondivaghi tra case editrici mi fanno impazzire

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    1. Evviva, mi sento meno sola!
      Anche tu hai optato per una elastica suddivisione per casa editrice?

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    2. Elastica perché poi vedi una Strout prima Fazi poi Einaudi e che fai ( sembrano figli di genitori separati) uno Zardi (Neo. e Feltrinelli) insomma prende lo sconforto

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  4. io sto in fissa per lo yoga. di pulire casa e mettere ordine non se ne parla. e comunque la fase 2 per me è come la fase 1, solo che ogni tanto esco credendo di andare a correre e rientro con la lingua sotto le suole, il garmin che mi dice che ho bisogno di 44 giorni di recupero, un fiatone che manco dopo la maratona, e all'attivo 8 minuti e 31 secondi di corsa a 6e19 il chilometro. con una pausa in mezzo.

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    1. Vedrai che lo yoga ti farà raggiungere risultati insperati con la corsa, roba che il Garmin ti chiederà "di cosa ti stai facendo?". Almeno così sosteneva un tipo che incrociavo qualche tempo fa, quando ancora gareggiavo. Il tizio in questione aveva delle performance strabilianti soprattutto su maratone e corse in montagna. A suo dire, quelle performance erano "l'ovvio" risultato dello yoga e della meditazione. Mah!

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  5. Non sai come mi ritrovo leggendo queste righe. I buoni propositi sull'ordine li ho mandati a farsi benedire tempo fa! Resta il fatto che, a volte, mi assale il senso di colpa nel guardare i libri ammassati senza criterio. Reputo la tua "finta organizzazione" un enorme traguardo degno di tutta la stima. P. S: continua con gli acquisti... Un posticino per un nuovo libro si trova sempre😁

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    1. Confesso che se questa volta dovessi davvero smaltire un po' di libri senza acquistarne di nuovi, sarà una delle conseguenze del/della covid sulla mia vita. Sai da quanto tempo mi ripropongo di non acquistare libri che leggerò vattelappesca quando? In genere finisce con un "tanto un posticino si trova sempre"...

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  6. Il coniuge chiede di non fornire ulteriori idee a Baba la talpa, altrimenti tra qualche giorno la rivedro pensosa davanti alla libreria, chissà con quale stravagante idea.
    Già so che anche questa riorganizzazione sarà temporanea... oserei dire fugace!
    Ringrazio anticipatamente!

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    1. Sai di aver scritto un post in grado di scuotere le coscienze, quando il coniuge in persona si palesa tra i commenti.
      Stavo per l'appunto pensando che potrei spostare i classici russi nello scaffale...

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    2. Dio o chi per esso protegga i coniugi di acquistatori compulsivi di libri

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