lunedì 15 settembre 2014

Valle Aurina (Ahrntal)

Non è stata l’estate dei grandi trekking. Un po’ per difficoltà organizzative, un po’ per le condizioni meteo (tranquilli, qui vi sarà risparmiata la cantilena del “ma quale estate? Non ha fatto altro che piovere!”), quest’anno abbiamo optato per un trekking a base fissa alla scoperta della Valle Aurina
Altissimo Nord, praticamente Austria. Il libro della Gruber, seguito dalla lettura del saggio di Marcantoni e Postal, “Südtirol: Storia di una guerra rimossa”, mi avevano preparato ad un clima tedesco, però confesso che il passaggio da Trento a Brunico si è fatto sentire. In senso positivo: ordine e rigore. E in senso negativo: un atteggiamento gentile ma scostante (non se ne abbiano gli amici di Bolzano, ma per una che arriva dai dintorni di Roma, Profondo Sud, la sensazione di distacco è immediata).
Come già accaduto negli anni precedenti, abbiamo optato per un trekking organizzato perché è divertente conoscere persone nuove, dalle provenienze ed esperienze più disparate, accomunate dalla tua stessa passione: l’amore per la montagna. È bello girare con una guida che conosce i sentieri, la vegetazione, la storia di quei posti. È bello tornare a casa con un po’ di stanchezza ma con un bagaglio pieno di aneddoti, sentieri che forse, da solo, non avresti scoperto, nuove amicizie, voglia di ripartire. 


Rispetto agli anni passati, quest’anno non siamo stati troppo fortunati. La guida non era di quelle memorabili (ma si può beccare una guida escursionistica perennemente stanca?): ogni pretesto ero buono per camminare un po’ meno e la preparazione, diciamocelo, non era eccelsa. Fortunatamente, il gruppo era simpatico e stimolante. Non grandi camminatori ma persone piacevoli, alcuni molto originali; uomini e donne con cui s’è riso ma si son fatti anche discorsi interessanti; quelle persone con cui vorresti restare in contatto.


Abbiamo soggiornato a San Giovanni: una delle località più grandi del comune di Aurina. Un posto interamente immerso nel verde, con il suono tumultuoso del torrente Aurino che scorreva a pochi metri dal nostro hotel. Una voce così possente che al buio, dal letto della mia stanza, avevo sempre l’impressione che stesse diluviando. Con il cielo grigio, la valle assumeva un aspetto tra il malinconico e l’irreale. Il verde diventava scuro, il rimbombo dell’Aurino veniva amplificato e la foschia avvolgeva il campanile  a cupola della chiesa di San Giovanni Battista.


Delle escursioni fatte, mi è rimasto nel cuore il sentiero (indicato con il n.13) che dal centro di Casere (Kasern, una frazione di Predoi, m 1665) porta al rifugio Brigata Tridentina (2.440 m). Tragitto magnifico, specie se si ha la fortuna di percorrerlo, come nel nostro caso, in un’incredibile giornata dal cielo azzurro. Rivoli e cascatelle che si staccano dal torrente Aurino: è tutto un gioco d’acqua e di verde brillante. Salendo il sentiero a zigzag, in una giornata così limpida, si riesce a vedere benissimo sia il Picco dei Tre Signori (a destra) che la cima della Vetta D’Italia, a sinistra (m. 2912, al confine tra Austria e Italia, è considerata il punto più a nord del nostro paese).

Picco dei Tre Signori
Vabbè, diciamo che la Vetta d’Italia l’avevo immaginata più imponente, una di quelle vette che ti si stagliano davanti gli occhi e non riesci a distaccartene. Non è stato così. Sono rimasta, invece, ipnotizzata dal Picco dei Tre Signori e pranzare di fronte a quello spettacolo immenso è servito ad accantonare le mancate escursioni dei giorni precedenti.
La camminata fino al Rifugio Brigata Tridentina richiede passo sicuro e un minimo di allenamento ma non è difficile; ben più impegnativo, presumo, la restante parte del sentiero e i vari percorsi che conducono alla vetta d’Italia e sotto il Picco dei Tre Signori.

Chiesa di S. Spirito
Note: A San Giovanni, abbiamo soggiornato nell’Hotel Schachen. Cucina non eccezionale; abbastanza gentili ma credo si possa trovare di meglio.

Non perdete una visita alla chiesetta di Santo Spirito, l’emblema della Valle Aurina, e una sosta presso la malga lì vicino. Mai mangiato un piatto di uova, patate e speck più delizioso!

6 commenti:

  1. Scrivi benissimo. Mi hai fatto venire una gran voglia di montagna. Sono posti stupendi e mi hai fatto vivere in diretta la tua bellissima escursione: andrò presto a visitare la valle Aurina...

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    1. Troppo buona.
      Nonostante il meteo variabile (parecchio), ho apprezzato molto la Valle Aurina. Qualcuno del gruppo, conoscitore delle valli più rinomate, al termine della settimana ha commentato con un “Ma la Val Gardena e la Val d’Ega sono tutt’altra cosa! Quelle sì che sono montagne!”. Io penso che sia tutto molto soggettivo. Non posso fare confronti perché non conosco le altre zone, però ciò che ho visto mi è piaciuto. Forse proprio perché non c’era “tutto quel movimento” presente, a quanto pare, negli altri luoghi.
      Un abbraccio.

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  2. grazie delle gran belle immagini della valle aurina

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  3. Ecco, è da una vita che voglio andare in Alto Adige, proprio per i motivi che dici tu :-)

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  4. Bella la Valle Aurina. Io sono stata anni fa a Cadipietra.

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    1. Ah che bello! Ci siamo stati anche noi. Da lì abbiamo preso il percorso per raggiungere il Lago di Chiusetta.

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