lunedì 28 dicembre 2015

Il tuo volto sarà l’ultimo, João Ricardo Pedro

Internazionale è l’unica rivista che seguo con assiduità. Mi precipito a scaricare l’edizione digitale il giovedì, leggo l’editoriale e passo subito alla recensione di film e libri come se suggerimenti e stelline fossero insindacabili. La verità assoluta. In genere prendo nota di un paio di titoli e poi leggo l’oroscopo (no ragazzi, non è il solito oroscopo. Quello di Rob Brezsny è umorismo puro). Tra le segnalazioni delle uscite in libreria, ultimamente ho trovato diverse stelline accanto alla casa editrice Nutrimenti. Romana, piccola, relativamente giovane (nata nel 2001), con una collana dedicata al mare, alla vela e alla nautica. 
Della casa editrice ricordavo solo la stravagante copertina del libro di Percival Everett, Deserto americano (collana Greenwich), romanzo che non ho letto, ma di cui si era parlato molto. Poi, nei giorni di Più Libri Più Liberi, ho ascoltato la conversazione tra Loredana Lipperini e Andrea Palombi (uno degli editori della Nutrimenti. L’altro è la di lui consorte, Ada Carpi). Parlavano della necessità di uscire dalle redazioni e incontrare i lettori. Come? Ad esempio, aprendo una libreria nel cuore di Procida.
Ricapitoliamo: nel Paese in cui il lettore forte è colui che legge a malapena un libro l’anno, alla follia di aprire una casa editrice si aggiunge il gesto estremo di affiancarvi una libreria in un’isola microscopica. Troppo folli per non passare allo stand e sbirciare tra i titoli.
La scelta è caduta su Il tuo volto sarà l’ultimo, romanzo del portoghese João Ricardo Pedro, di cui avevo giustappunto letto una recensione su internazionale (Adrien Battini, La Cause Littèraire).

Primi capitoli disorientanti. È il 25 aprile 1974, giornata memorabile per il Portogallo che dice addio alla dittatura di Salazar e torna alla democrazia. Giornata memorabile, anche se nel piccolo villaggio dal nome di mammifero, incastrato ai piedi delle montagne di Gardunha, rivolto verso sud senza sapere di essere rivolto verso sud, le parole patria, democrazia, dittatura sono vuote e lontane. Ininfluenti rispetto alle vicissitudini del villaggio. Tutti sono concentrati sulla scomparsa di Celestino, l’uomo dall’occhio di vetro, arrivato in paese quarant’anni prima chissà da dove. Finisce il capitolo e tu ti aspetti di trovare altre tracce di Celestino, di quel 25 aprile, del dottor Augusto Mendez; invece no. Vieni catapultato nella guerra coloniale portoghese, nei pressi della frontiera con il Congo.

Pieter Bruegel il Vecchio - Lotta tra Carnevale e Quaresima

Poi ti abitui a questo andirivieni nel Novecento, entri ed esci da quel posto dalle parti di Fundão, luogo da cui anche i serpenti scappano, e che tanto piace al dottor Augusto Mendes, nonno di Duarte. 
Viaggi tra il Portogallo e l’Angola con il caporale Antonio Mendes, padre di Duarte, uomo taciturno, dai piedi gelati e la sigaretta sempre accesa. E ascolti il nostro Duarte, colui che sarebbe potuto diventare il più grande beethoveniano del suo tempo. Ma che ha smesso di suonare. Inspiegabilmente.   
Straordinarie le pagine in cui Duarte le canta di santa ragione ai Grandi della Musica: Wolfganguccio, il furbo che giocava con le note; Ludwig, che ha impregnato la musica delle sue miserie (e non tirar fuori la storia di tuo padre! Guarda, mio padre si sveglia tutte le notti urlando, convinto che i negri lo stanno attaccando in mezzo alla foresta […]); Robert, che voleva esser un musicista ma le dita non reggevano… Solo tu Johann. Solo tu non mi hai mai deluso. Mai nulla di cui lamentarmi, amico mio.  
Un romanzo difficile da raccontare, raffinato, musicale, impregnato di tutta la malinconia che si incontra nelle strade di Lisbona e da cui non ci si riesce a staccare. Malinconico e magico.
Cura editoriale minuziosa. Peccato siano sfuggiti un paio di refusi. Ma li perdoniamo.



João Ricardo Pedro, Il tuo volto sarà l’ultimo

Traduzione di Giorgio De Marchis. Nutrimenti


4 commenti:

  1. Dalle righe ti questo post mi sembra di capire che il leitmotiv siano le sfide: dell'editore, della libreria, dell'autore e infine la tua, nel leggere e recensire il romanzo. Il Portogallo che deve fare i conti col suo passato coloniale: anche questa, una sfida che, a volte, può portare a difficili derive anche coloro che sono i discendenti di provetti navigatori.

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    1. Quando si parla di Portogallo, sei sempre sul pezzo. Un romanzo molto particolare, esordio letterario interessante. Io dico che potrebbe piacerti.

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  2. un paio di refusi di questi tempi... che saranno mai! :D

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    1. Ah figurati! Con quello che si legge in giro. Peccato perché il libro è molto curato nei dettagli; perdersi per un paio di sviste dispiace.

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