Internazionale è
l’unica rivista che seguo con assiduità. Mi precipito a scaricare l’edizione
digitale il giovedì, leggo l’editoriale e passo subito alla recensione di film
e libri come se suggerimenti e stelline fossero insindacabili. La verità
assoluta. In genere prendo nota di un paio di titoli e poi leggo l’oroscopo (no
ragazzi, non è il solito oroscopo. Quello di Rob Brezsny è umorismo puro). Tra
le segnalazioni delle uscite in libreria, ultimamente ho trovato diverse stelline
accanto alla casa editrice Nutrimenti. Romana, piccola,
relativamente giovane (nata nel 2001), con una collana dedicata al mare, alla
vela e alla nautica.
Della casa editrice ricordavo solo la stravagante copertina
del libro di Percival Everett, Deserto americano (collana Greenwich), romanzo che non ho letto, ma di cui si era
parlato molto. Poi, nei giorni di Più Libri Più Liberi, ho ascoltato la
conversazione tra Loredana Lipperini e Andrea
Palombi (uno degli editori della Nutrimenti. L’altro è la di lui consorte, Ada Carpi). Parlavano della necessità
di uscire dalle redazioni e incontrare i lettori. Come? Ad esempio, aprendo una
libreria nel cuore di Procida.
Ricapitoliamo: nel Paese in cui il lettore forte è colui che
legge a malapena un libro l’anno, alla follia di aprire una casa editrice si
aggiunge il gesto estremo di affiancarvi una libreria in un’isola microscopica.
Troppo folli per non passare allo stand e sbirciare tra i titoli.
La scelta è caduta su Il tuo volto sarà l’ultimo, romanzo del portoghese João Ricardo Pedro, di cui avevo
giustappunto letto una recensione su internazionale (Adrien Battini, La
Cause Littèraire).
Primi capitoli disorientanti. È il 25 aprile 1974, giornata
memorabile per il Portogallo che dice addio alla dittatura di Salazar e torna
alla democrazia. Giornata memorabile, anche se nel piccolo villaggio dal nome di mammifero, incastrato ai piedi
delle montagne di Gardunha, rivolto verso
sud senza sapere di essere rivolto verso sud, le parole patria, democrazia,
dittatura sono vuote e lontane. Ininfluenti rispetto alle vicissitudini del
villaggio. Tutti sono concentrati sulla scomparsa di Celestino, l’uomo
dall’occhio di vetro, arrivato in paese quarant’anni prima chissà da dove.
Finisce il capitolo e tu ti aspetti di trovare altre tracce di Celestino, di
quel 25 aprile, del dottor Augusto Mendez; invece no. Vieni catapultato nella
guerra coloniale portoghese, nei pressi della frontiera con il Congo.
Pieter Bruegel il Vecchio - Lotta tra Carnevale e Quaresima |
Poi ti abitui a questo andirivieni nel Novecento, entri ed esci da
quel posto dalle parti di Fundão, luogo da cui anche i serpenti scappano, e che
tanto piace al dottor Augusto Mendes, nonno di Duarte.
Viaggi tra il Portogallo
e l’Angola con il caporale Antonio Mendes, padre di Duarte, uomo taciturno, dai
piedi gelati e la sigaretta sempre accesa. E ascolti il nostro Duarte, colui che sarebbe potuto diventare il più grande
beethoveniano del suo tempo. Ma che ha smesso di suonare. Inspiegabilmente.
Straordinarie le pagine in cui Duarte le canta di santa ragione
ai Grandi della Musica: Wolfganguccio, il furbo che giocava con le note;
Ludwig, che ha impregnato la musica delle sue miserie (e non tirar fuori la storia di tuo padre! Guarda, mio padre si sveglia
tutte le notti urlando, convinto che i negri lo stanno attaccando in mezzo alla
foresta […]); Robert, che voleva esser un musicista ma le dita non
reggevano… Solo tu Johann. Solo tu non mi
hai mai deluso. Mai nulla di cui lamentarmi, amico mio.
Un romanzo difficile da raccontare, raffinato, musicale,
impregnato di tutta la malinconia che si incontra nelle strade di Lisbona e da
cui non ci si riesce a staccare. Malinconico e magico.
Cura editoriale minuziosa. Peccato siano sfuggiti un paio di
refusi. Ma li perdoniamo.
João Ricardo Pedro, Il tuo volto sarà l’ultimo
Traduzione di Giorgio De
Marchis. Nutrimenti
Dalle righe ti questo post mi sembra di capire che il leitmotiv siano le sfide: dell'editore, della libreria, dell'autore e infine la tua, nel leggere e recensire il romanzo. Il Portogallo che deve fare i conti col suo passato coloniale: anche questa, una sfida che, a volte, può portare a difficili derive anche coloro che sono i discendenti di provetti navigatori.
RispondiEliminaQuando si parla di Portogallo, sei sempre sul pezzo. Un romanzo molto particolare, esordio letterario interessante. Io dico che potrebbe piacerti.
Eliminaun paio di refusi di questi tempi... che saranno mai! :D
RispondiEliminaAh figurati! Con quello che si legge in giro. Peccato perché il libro è molto curato nei dettagli; perdersi per un paio di sviste dispiace.
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