Inizia domani e per noi lettori è una festa. Vorremmo
trasferirci tra gli stand del Palazzo dei Congressi per cinque giorni,
respirare storie, partecipare a tutti gli eventi, sfogliare libri, guardare le
copertine nuove, criticarle, elogiarle, soddisfare qualsiasi curiosità. E sì
che avevamo detto Basta!, questa volta faccio seriamente. Non comprerò più un
libro fintanto che non avrò letto tutti quelli accumulati a casa!
Sappiamo già che acquisteremo, perché la tentazione è forte e
perché è un obbligo morale del lettore nei confronti del piccolo–medio editore.
Quello che resiste, quello che nonostante la crisi, nonostante l’egemonia
dell’editoria dei best sellers, al suo mestiere ci crede ancora. Pubblica testi
che probabilmente venderanno poco, ma li cura nei dettagli; lotta con la
distribuzione e qualche volta se la fa da sé; si è alleato con il libraio, non
quello delle solite catene ma col libraio vero, quello che ti saluta quando
valichi la porta, che ti rivolge un sorriso anche se non ti può fare lo sconto.
E tu quest’editore in qualche modo dovrai pure ringraziarlo. Non
puoi lasciare lo stand senza portarti dietro un libro.
È solo l’ennesima fiera dell’editoria, ormai ce ne sono tante in
Italia, eppure Più libri Più liberi mi emoziona ogni anno e l’aspetto come se
fosse la vigilia di un nuovo viaggio.
Nel weekend girellerò tra gli stand. Cercherò di approfondire la
conoscenza degli amati tipi di laNuovafrontiera, andrò alla scoperta degli Scritti traversi dei tipi romani di Exòrma
(posso, io, tenutaria di un blog che ha a che fare con le valigie, non aver
ancora incontrato una casa editrice che fa dell’altrove il suo punto di
riferimento? Profonda vergogna). Importunerò i tipi di e/o, che non sono solo
quelli di Elena Ferrante, e i tipi della Voland, che non sono solo quelli di
Amélie Nothomb.
Passerò a salutare il mio recente colpo di fulmine (come non
amare chi ha portato in Italia Il posto di Annie Ernaux?), gli amici della SUR, i minimum fax, gli amici del Nord, e
cercherò nuovi tipi di cui innamorarmi. Incontrerò amici blogger, compagni di
gruppi di lettura e gli amici di sempre. Troppe cose? Sto esagerando? Mi sa…
Insieme ad altri instancabili blogger, coordinati dalla mente
del tè tostato, cercheremo di raccontare la Fiera in tempo reale via twitter,
#BlogNotes15. Per sbirciare nel cestino delle letture portate a casa e per un
resoconto meditato, invece, dovrete aspettare il post fiera, ché io ho bisogno
di metabolizzare le sensazioni prima di raccontarle.
E voi? Avete programmato una visita all’Eur nei prossimi giorni?
No :( si attendono tuoi resoconti anche qui che twitter non ce l'ho
RispondiEliminaCome puoi notare dall'ultimo post, anch'io ignoravo twitter. Da usare con moderazione, genera dipendenza...
EliminaRoma è un po' lontana per me, soprattutto in questo periodo molto impegnativo. Buona avventura, aspettiamo il resoconto!
RispondiEliminaUn pezzetto alla volta arriveranno foto e sensazioni. Come ogni fiera, ti stordisce un po' ma porti a casa storie e ancora più voglia di libri.
EliminaChe invidia! Anch'io aspetto, trepidante, il resoconto. Anzi: I RESOCONTI.
RispondiEliminaBuona fiera!
Brava amichetta, hai capito subito che ce ne sarà più di uno... Mi dovresti vedere mentre smanetto con quell'aggeggio smart!Domani, ultimo giorno, sarà il DDay: quello dello shopping. Paura!!!
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