lunedì 7 dicembre 2015

Cronache di una social blogger #BlogNotes15



Fino a qualche mese fa hai vissuto con la convinzione che un cellulare servisse solo per telefonare e inviare messaggi. Leggevi i tuoi libri in solitudine, qualche volta ne parlavi qui, altre volte lasciavi passare l’attimo spinta dall’urgenza di una nuova lettura. 
Poi è arrivato il regalo smart e hai scoperto che un cellulare può essere usato anche per telefonare. Ma certamente non è la sua funzione primaria. 
Poi è arrivato quel vulcano del tè tostato. Dai librinvaligia unisciti a noi per raccontare live Più Libri Più Liberi 2015.
Ma sì – hai pensato – tanto in fiera ci sarei andata comunque. Mi unisco al progetto, entro col pass stampa che fa sempre figo e risparmio qualche euro che posso reinvestire in libri. C’è da aprire un account twitter, ma che vuoi che sia. Di tweetite non è ancora morto nessuno.
Dopo due giorni di live tweeting in fiera hai scoperto che:
-  Questo qui # non è un diesis. Bach non c’entra nulla. Omettere quell'innocuo simboletto nei tuoi tweet è peccato mortale: da qui all’Inferno è un attimo;
-   Non hai il dono della sintesi, fattene una ragione. Meno 12 è il tuo incubo più ricorrente, ma se togli uno spazio, elimini una virgola, sopprimi l’aggettivo, l’articolo e un pronome è fatta. 140 caratteri giustigiusti. In fondo lo diceva pure Calvino che bisogna essere leggeri come un uccello…
-   Se hai un account tweeter con in mezzo la parola libri, dopo 24 ore verrai contattato da illustri sconosciuti che hanno scritto le loro memorie e pensano che per qualche oscura ragione tu possa aiutarli a farle pubblicare;
-    Il tweet è più usurante della corsa. Hai dovuto macinare chilometri e chilometri per procurarti una tendinite dell’achilleo. Sono bastati due giorni di live tweeting per avere una mano atrofizzata;
-   Anche tu ci sei cascata. Hai appena detto “Invio un tweet e ti raggiungo”. Esci da questo corpo uccellino malefico. Sì, un attimo, il tempo di twittare una foto e volo via;
-      Avere uno smartphone non ti rende più smart ma solo più distratta. 

Non fare quella faccetta triste. Domani sera #PiùLibriPiùLiberi chiude. E tu potrai staccare la connessione dati, prendere un libro e andare a leggere in un parco. Possibilmente senza uccellini. 

15 commenti:

  1. Fantastico. Niente da aggiungere, sottoscrivo punto per punto (pure il Meno 12!).

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    1. Che sollievo Maria!Mi sento meno sola. Eppure tu eri una lepre, il tuo live tweeting della Milone sembrava stenografato (roba arcaica, lo so).

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  2. Sarà per questo che non tweetto ?

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    1. Ho sempre pensato tu fossi una ragazza mooolto saggia!

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  3. Ahahah, splendido resoconto! Anche se ben capisco le tue non poche problematiche consolati sapendo che avete portato avanti un lavoro molto interessante e che vi ho seguito con passione! Avete dato la possibilità ad una piccola terrona come me di assaggiare un pezzetto di fiera altrimenti difficilmente raggiungibile :)

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    1. Ah!, ma allora qualcuno ci ha seguiti veramente?!!!Allora tutto questo cinguettare ha avuto un senso! Grazie Penny Lane,la tua testimonianza mi rallegra! Dimmi un po', se fossi stata in fiera, a quale stand ti saresti diretta? E quale evento avresti voluto seguire di persona?

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  4. Hai dimenticato la soddisfazione che ne è derivata... ammettilo dai :)

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    1. Più che soddisfazione, divertimento. Poi è sempre interessante sperimentare nuove (per me) forme di comunicazione.

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  5. Noooo, non abbandonarlo Twitter! Se usato senza fretta è interessante. È il social che preferisco, perché non ci sono persone che condividono quante volte vanno al bagno in un giorno ed è diviso per interessi. Quando voglio parlare di serie tv ed editoria vado su twitter. Nella realtà tu, Fabio e Simona non siete sempre disponibili. Sic.

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  6. Ma non è vero!!! Simona ed io siamo disponibilissime! Fabio, poi...
    Mi trovi d'accordo: tutti i social, se usati nel modo giusto, non hanno controindicazioni. Quindi continuerò a cinguettare anch'io ma con parsimonia. Dopo questo training, sarebbe un peccato smettere, no??

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  7. Post gustosissimo su l'entusiasmo del neofita per l'uccellino azzurro. C'ero cascata anch'io, anche se nel tuo caso magari era strumento utile, nel mio aumentava solo nervosismo, fino all'uccisione del mio tweet. Forse perché ammaliata dalla fotografia preferirei Istagram, ma, non avendo smartphone, c'è tempo.

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    1. È lo smartphone lo strumento che ti rivoluziona la vita. Quell’aggeggetto che ti spinge ad esser sempre connessa, maledetto. Troppo irresistibile: scopri che c’è un app per tutto, anche per ricordarti di fare la pipì. Ci vuole molta disciplina. Ora stacco la connessione dati quando sono in treno, quando sto leggendo, quando sono a cena con un amico. Altrimenti diventa una distrazione continua. Instagram mi manca. Ma so già che ci cascherò presto.

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    2. Quando ...cascherai in Instagram fammi un fischio (no tweet, Please), così quando mi aggrego al gruppo smartfonista so dove trovarti. :-)

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