Forse perché
venivo da Jane Austen, forse perché ero già stanca di mio, fatto sta che al
secondo Swain e al terzo Macqualcosa
seguito dall’incontro con Il salmone in Irlanda mi scappa un Oh Cielo Mr. Williams!
Ma dove vuoi Andar a Parare?
Torno indietro e
ricomincio. Annaspo di nuovo ma non demordo. Intorno a pagina 88 inizia
l’innamoramento. Mr. Williams sei un Genio!
Lettrice pendolante |
Sto cercando un
paio di motivazioni per convincervi a leggerlo. Potrei dire che Storia della pioggia è un’ode ai libri, alla grande Letteratura e al potere
salvifico delle storie. Che è un romanzo magico, pericoloso per le vostre
tasche e per la vostra già strabordante libreria.
È un libro pieno di vita anche se parla di morte.
È un libro potente perché non è facile far sorridere quando si racconta una storia triste. Tu sei lì che sghignazzi e quasiquasi ti senti in colpa perché intuisci come andrà a finire, lo sai che rischi la lacrimuccia finale perché ti sei troppo affezionata alla Voce narrante, Ruth Swain, quella bruttina; leggendo non dovresti sentirti leggera perché questa famiglia è troppo geniale per meritare cotanta sfiga, eppure non riesci a smettere di sorridere.
È un libro pieno di vita anche se parla di morte.
È un libro potente perché non è facile far sorridere quando si racconta una storia triste. Tu sei lì che sghignazzi e quasiquasi ti senti in colpa perché intuisci come andrà a finire, lo sai che rischi la lacrimuccia finale perché ti sei troppo affezionata alla Voce narrante, Ruth Swain, quella bruttina; leggendo non dovresti sentirti leggera perché questa famiglia è troppo geniale per meritare cotanta sfiga, eppure non riesci a smettere di sorridere.
Volendo potrei
anche dire che è la fantasiosa saga di una stirpe assillata dal raggiungimento
del Livello Impossibile. Ma la Perfezione non è di questo mondo: la si cerca
nei Salmi, nel salto con l’asta, nella Pesca, nella terra inadatta alla
coltivazione delle patate, nella Poesia. Ma il Livello Impossibile resta tale.
Anche quando s’incontra una donna straordinaria e si dà vita ad una figlia
affetta dalla Sindrome della Saputella, quella con i voti buoni e con gli
occhiali, e al Gemello dai capelli d’oro e il sorriso accattivante, un sorriso
che ti conquista e ti spinge a volergli bene anche se non sai il perché. Perfino
allora, mentre stai sfiorando la Felicità, percepisci che qualcosa ti farà
retrocedere.
Potrei dire tante
cose di questo romanzo ma non gli renderei giustizia. Sembrerebbe una
fantasiosa storia melanconica che fa da cornice ad un libro che parla di libri.
Invece è un romanzo geniale, scritto con una lingua poetica che ti trascina in
un mondo immaginario, estraniandoti dalla quotidianità. E lo so, ho usato
troppe volte la parola genio in questo post, ma mi sembrava di non poterne fare
a meno.
Storia della
pioggia è uno di quei romanzi che ti fanno esser orgogliosa di far parte del
Neri Pozza book club. E quest’anno non mi è capitato spesso…
Niall Williams,
Storia della pioggia (traduzione di Massimo Ortelio)
Neri Pozza, collana
Bloom.
Un'appassionata recensione e promozione con fiocchi e controfiocchi. Lo terrò presente, dopo cotanto post!
RispondiEliminaGrazie donna in giallo. Sono certa che ti piacerà.
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