Gli uomini si sono accorti di me, in un certo senso, pensò
Dulcie, ricordando Maurice e Aylwin e Neville Forbes, ma non era successo
nulla. Per “accorgersi” la signorina Lord intendeva qualcosa di diverso,
evidentemente.
“Lei legge troppo, è questo il suo problema,” disse la signorina
Lord vedendo Dulcie sistemarsi a tavola con un libro. “A loro non piace”.
“No, credo di no,” rispose Dulcie, ma ora in tono distratto
perché il mondo del libro cominciava a sembrarle quello vero.
Ignoravo
Barbara Pym e i suoi romanzi fino ad
una puntata di Fahrenheit di qualche mese fa. Se ne parlava
con leggerezza, perché è così che ci si sente dopo averla letta. Poi non ci ho
più pensato fino al Salone di Torino quando, guardando la lista degli
espositori, mi sono ricordata delle eleganti edizioni dei tipi di Astoria e sono andata a trovare queste donne geniali.
Esiste una categoria di autori, che gli inglesi magistralmente
definiscono “neglected”, il cui destino è stato quello di essere dimenticati:
pubblicati e subito scomparsi o addirittura mai apparsi nel nostro paese. I
motivi possono essere vari, però si nota che è un destino toccato in sorte più
alle donne che agli uomini. E ha toccato in particolare quella letteratura capace
di guardare al mondo con una certa ironia e leggerezza. Da molti anni la
letteratura, infatti, sembra dover raccontare la realtà soprattutto nei suoi
aspetti più cupi, più drammatici, con toni intensi e tristi. Ma chi l’ha detto
che la letteratura deve solo restituirci il mondo nei suoi aspetti più tragici?
E se fosse vero che la leggerezza e l’ironia riescono a darci ugualmente
ragione del mondo in cui viviamo?
Ecco, astoria nasce da qui.
Ecco, astoria nasce da qui.
Motivazione più che sufficiente per decidere di acquistare un romanzo
edito da Astoria. Eppoi ho un debole per le scrittrici inglesi fissate per
libri, bevande calde e mariti che nella vita reale mai avrebbero scelto di
sposare. E Barbara Pym ne è l’emblema.
Quando capì che il fidanzato non intendeva affatto sposarla,
Dulcie Mainwaring patì una quieta infelicità per diversi mesi prima di riuscire
a scuotersi. Il convegno, quando arrivò l’annuncio, sembrò proprio il genere di
cosa raccomandata alle donne nella sua posizione: un’opportunità per incontrare
gente nuova e per divertirsi osservando la vita degli altri, anche se solo per
un fine settimana e in circostanze alquanto inusuali.
Dulcie nella vita fa la correttrice di bozze e redige indici,
attività che non reputa affatto noiosa, anche se ha una laurea in letteratura
inglese e una mente vivace. Ma non è un uomo: non può ambire a scrivere opere
sue o a lavorare nella ricerca. Eppure “l’investigazione” è il suo forte.
“Mi
piace scoprire cose sulla vita della gente. Immagino che sia una sorta di
compensazione per lo squallore della vita quotidiana”.
Barbara Pym fu osannata fino agli anni Sessanta e poi
dimenticata perché, a detta dell’editore, i suoi romanzi non erano più alla
moda e la legge del mercato era crudele anche nel secolo scorso. Rilanciata dal
Times Literary Supplement nel 1977 come una delle autrici più sottovalutate, la
Pym poco prima di morire ebbe il piacere di veder ristampati i suoi precedenti
libri e ridiventare alla moda.
Qualcuno la considera la Jane Austen del Novecento. A me, la sua
ironia e i brillanti dialoghi tra Dulcie e la signorina Lord hanno fatto pensare
ad Elizabeth von Armin, un’altra donna che sapeva come prendere in giro la
società del suo tempo a colpi d’inchiostro.
Barbara Pym, Amori non molto corrisposti
Traduzione di Bruna Mora, Astoria
Amori non molto corrisposti era già stato pubblicato in Italia
da La
Tartaruga con il titolo “Per guarire un cuore infranto”.
Che peccato non ci si possa preparare una tazza di Ovomaltina,
fu il suo ultimo pensiero cosciente. I problemi della vita sono spesso
alleviati da bevande calde al latte.
Segnalarla come moderna Jane Austen ha acceso la mia curiosità ; )
RispondiElimina