Ma che cos'era la felicità? Lady Slane era stata felice? Era una
strana parola quella che gli uomini avevano coniato, con un preciso significato
a tutti comprensibile; una strana parola, con le sue vocali anteriori, la “l”
liquida e quella “c” dolce, che in tre sillabe riassumeva una vita intera.
Felice. Si era felici in quel dato momento, infelici due minuti dopo; e non sempre
si era felici o infelici per una buona ragione; che cosa significava dunque? Significava,
se un significato ci doveva essere, che qualche inquieto desiderio voleva che
il nero fosse nero, il bianco bianco; significava che, nella giungla dei
terrori della vita, gli inermi omiciattoli cercavano rassicurazione in una
formula.
Vita Sackville-West, Ogni passione spenta, il Saggiatore
2008, trad. Alessandra Scalero.
Ultimamente
acquisto quasi solo libri di seconda mano, un’esperienza vantaggiosa ed
affascinante. Spendo poco, sfoglio pagine ingiallite e pagine intonse; valuto
lo stato del libro e porto via volumi che avevo dimenticato di voler possedere.
Poi c’è il lato negativo della faccenda: entro determinata nell'acquisto di
due/tre libri specifici, esco portandomi dietro tutt'altro. E le mie letture
restano disordinate. Mai una volta che siano legate da un filo conduttore
diverso dal Caso.
L’ultima
volta che sono uscita da una libreria avevo con me Memorie d'una ragazza perbene di Simone de Beauvoir (devo ancora
leggerlo), La libreria di Penelope
Fitzgerald (amaro ma efficace) e questo Ogni
passione spenta.
L’ho
preso d’istinto. Il nome Sackville-West
mi ricordava qualcosa ma non mi sono neppure soffermata sulla quarta di copertina. Dopo aver terminato il libro ho scoperto che Lady Nicolson (Vita
Sackville-West) aveva avuto una burrascosa relazione con Virginia Woolf, una
passione per le piante e per il giardinaggio e una vita sentimentale
turbolenta. In fondo, solo una forte personalità femminile poteva elaborare una
storia dalle riflessioni impegnative, scritte con tono leggero e un pizzico d’umorismo.
Si legge velocemente e si sorride parecchio. Poi ci si ferma un attimo e si
scopre che non è un romanzetto. E anche nel 2013 si resta a meditare sulla
condizione femminile e su quanto sia faticoso arginare i luoghi comuni.
A
dispetto del titolo, le passioni non sono affatto spente, hanno cercato di
spegnerle; sono state messe da parte perché così doveva essere; perché, all'inizio
del Novecento, una donna non poteva avere le sue idee, una sua volontà, desideri
suoi diversi dal maritarsi e procreare. Tutte cose eccentriche. E l’eccentricità
in un uomo era mal vista ma sopportabile. In una donna inconcepibile.
Da
leggere in un weekend d’autunno, con l’aria ancora tiepida, le foglie rossicce
e la malinconia dei pomeriggi dalla luce soffusa.
Una donna straordinaria, pare, Vita Sackville West. Dopo tutto se ti chiami Vita dovrai pur essere straordianria in qualche modo... E la relazione con un'altra donna straordinaria Virginia Woolf, una donna raffinata e dalla sensibilità incredibile!
RispondiEliminaDue donne capaci di essere tali in modo straordinario, combattivo anche, nonostante le difficoltà di un'epoca...
;)
Per quel po’ che ti conosco, il libro potrebbe piacerti. Anzi, ne sono quasi certa.
EliminaNon mi metto certo a giudicare un libro che non ho letto ma la riflessione sulle donne è calzante, l'invito del pomeriggio d'autunno stimolante.
RispondiEliminaProposta: ma un post dedicato ai gialli d’autunno? O l’hai già fatto e ho perso qualche puntata?
EliminaMi hai dato lo spunto...e ho fatto il post on demand.
EliminaOttimo consiglio! E anch'io amo i libri usati, la prima cosa che faccio quando visito una città è cercare le librerie dell'usato (negli Usa, non in Italia dove sono molto più rare, almeno nel Nord. Ricordo con grande piacere le librerie dell'usato di Palermo, che vidi tanti anni fa. Chissà se ci sono ancora?).
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