«E poi cos’è successo?»
«Poi il marito è scappato con quella sgualdrina della casa di
fronte e di lui non si è saputo più niente. E lei ha detto: finalmente sola,
grazie a Dio! Tan tàn».
Ogni tanto, così, senza motivo, mamma domanda «E poi cos’è
successo?» Anche se io non le sto raccontando nessuna storia. È una specie di
gioco tutto nostro. Devo inventarmi qualcosa di sana pianta e più scandaloso è,
meglio è. Aiuta a passare il tempo.
Ay, Lalita, ma così mi confondi! È tutto un cuento! Tu habli, habli,
salti da una zia all’altra, da nonna Tremenda a bisnonno Eleuterio, che poi chi
si ricorda con quale nomignolo veniva chiamato… Come faccio a capire quando son
solo cuentos e quando è una historia? E tu te la ridi, con una
risata da lettera K, come tuo papà, un vero messicano, feo, fuerte y formal.
«Cuentos e historias. Che differenza c’è? Sono solo
due tipi diversi di bugie».
Per te è facile Celaya, tu sei abituata a passare da Città del
Messico a Chicago, dallo spagnolo all’inglese strascicato, dal sueño allo sleepy, “Es que tengo sleepy,
papà”. Per te è facile, ma io mi perdo. Eppure non riesco a smettere di
ascoltarti: ascolto le liti tra nonna Tremenda e tua mamma Zoila, troppo chicana per parlare bene lo spagnolo, mi
perdo tra le peripezie dei tuoi sei fratelli (Gesù! Come si può sopravvivere a
sei fratelli maggiori?); mi perdo tra ragazzine messicane invisibili prima che
arrivi “il sangue”, la regla, che
diventano visibili da señoritas, e di nuovo invisibili da madri…
Ti seguo nelle
strade affollate, guardo le donne gorde,
dalle grosse tetas e dalla pelle che
sa di chocolate. Annuso il profumo
delle tortillas di mais calde, sbircio
nei negozi di chuchulucos, mi tentano
le gelatine di latte, le caramelle ai semi di sesamo, le palline di tamarindo;
guardo i piatti di mole nero, giallo
e rosso, chiles ripieni, chorizo e formaggi, le quesadillas
ai fiori di zucca; mi vien voglia di tamales
stretti in un bolillo
croccante.
Mi incanto a guardare le mani dei reboceros che intrecciano rebozos
fini e leggeri; rebozos raffinati,
neri come una olla di fagioli appena
cotti, disegni intricati, frange annodate in rosette, archi, rombi; mi
ipnotizza il rebozo caramelo: una
miscela di strisce di caramella, liquirizia e vaniglia. Sa di dolce, di appiccicaticcio,
fa pensare al profumo delle nocciole tostate e zuccherate. Insegnami, dai!
Spiegami come fate. “Come faccio a saperlo? Sono le mani a saperlo, non la
testa”.
Guardo tra la folla: donne che vanno in chiesa con il capo
avvolto in un austero rebozo, rebozos colorati annodati tra i capelli
nelle sere di festa, rebozos usati
come ceste per andar al mercato, rebozos che fungono da ombrello per ripararsi
dalla pioggia. E tu continui a parlare di donne ammaliatrici, di guerra, di
ballerine e fotografi. Storie favolose e incredibili. Ay Lalita!, continui a confondermi! Voi messicani siete un po’
fissati con i melodrammi, e la storia delle vostre vite si mescola con le telenovelas. I tuoi occhi mi
rimproverano. «Non capisci che la scrittrice più fantasiosa è la Divina Providencia? Le coincidenze si
annodano, le vite si intrecciano e fanno disegni più intricati di un rebozo di seta».
Sandra Cisneros |
Scrivere è fare domande. Non importa se le risposte sono vere o puro cuento. Alla fin fine solo la
storia viene ricordata e la verità svanisce come l’inchiostro blu pallido su un
disegno per ricamo a buon mercato.
Sandra Cisneros, Caramelo,
traduttore Sante Rede, Beat edizione.
Felicemente acquistato a Più
libri più liberi 2014, Fiera della piccola e media editoria, allo stand
della Casa editrice LaNuovaFrontiera, dopo una memorabile
chiacchierata con l’Editore. Il bello delle fiere.
E dunque la prossima vacanza sarà in Messico? :)
RispondiElimina(magari)
Magari, Alea mia! Per adesso, temo di dovermi limitare a sognare il Messico e viaggiare tra le pagine...
EliminaBella questa recensione dove si assorbono colori, suoni profumi e musicalità di voci lontane. Belle anche le voci vicine di chi in una fiera è disponibile a parlare di un libro.
RispondiEliminaLa Nuova Frontiera è una bella casa ed attenta casa editrice. E' sempre un piacere passare da loro, fare quattro chiacchiere e tornare a casa con un nuovo libro da scoprire.
Eliminacome mi piacciono i cuentos, mi sa che me lo compros :)
RispondiEliminaE fai benes! Un libro que meritas!!!!
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