venerdì 18 settembre 2015

Caramelo, Sandra Cisneros.

«E poi cos’è successo?»                                     
«Poi il marito è scappato con quella sgualdrina della casa di fronte e di lui non si è saputo più niente. E lei ha detto: finalmente sola, grazie a Dio! Tan tàn».
Ogni tanto, così, senza motivo, mamma domanda «E poi cos’è successo?» Anche se io non le sto raccontando nessuna storia. È una specie di gioco tutto nostro. Devo inventarmi qualcosa di sana pianta e più scandaloso è, meglio è. Aiuta a passare il tempo.

Ay, Lalita, ma così mi confondi! È tutto un cuento! Tu habli, habli, salti da una zia all’altra, da nonna Tremenda a bisnonno Eleuterio, che poi chi si ricorda con quale nomignolo veniva chiamato… Come faccio a capire quando son solo cuentos e quando è una historia? E tu te la ridi, con una risata da lettera K, come tuo papà, un vero messicano, feo, fuerte y formal.
«Cuentos e historias. Che differenza c’è? Sono solo due tipi diversi di bugie».

Per te è facile Celaya, tu sei abituata a passare da Città del Messico a Chicago, dallo spagnolo all’inglese strascicato, dal sueño allo sleepy, “Es que tengo sleepy, papà”. Per te è facile, ma io mi perdo. Eppure non riesco a smettere di ascoltarti: ascolto le liti tra nonna Tremenda e tua mamma Zoila, troppo chicana per parlare bene lo spagnolo, mi perdo tra le peripezie dei tuoi sei fratelli (Gesù! Come si può sopravvivere a sei fratelli maggiori?); mi perdo tra ragazzine messicane invisibili prima che arrivi “il sangue”, la regla, che diventano visibili da señoritas, e di nuovo invisibili da madri… 
Ti seguo nelle strade affollate, guardo le donne gorde, dalle grosse tetas e dalla pelle che sa di chocolate. Annuso il profumo delle tortillas di mais calde, sbircio nei negozi di chuchulucos, mi tentano le gelatine di latte, le caramelle ai semi di sesamo, le palline di tamarindo; guardo i piatti di mole nero, giallo e rosso, chiles ripieni, chorizo e formaggi,  le quesadillas ai fiori di zucca; mi vien voglia di tamales stretti in un bolillo croccante. 
Mi incanto a guardare le mani dei reboceros che intrecciano rebozos fini e leggeri; rebozos raffinati, neri come una olla di fagioli appena cotti, disegni intricati, frange annodate in rosette, archi, rombi; mi ipnotizza il rebozo caramelo: una miscela di strisce di caramella, liquirizia e vaniglia. Sa di dolce, di appiccicaticcio, fa pensare al profumo delle nocciole tostate e zuccherate. Insegnami, dai! Spiegami come fate. “Come faccio a saperlo? Sono le mani a saperlo, non la testa”.
Guardo tra la folla: donne che vanno in chiesa con il capo avvolto in un austero rebozo, rebozos colorati annodati tra i capelli nelle sere di festa, rebozos usati come ceste per andar al mercato, rebozos che fungono da ombrello per ripararsi dalla pioggia. E tu continui a parlare di donne ammaliatrici, di guerra, di ballerine e fotografi. Storie favolose e incredibili. Ay Lalita!, continui a confondermi! Voi messicani siete un po’ fissati con i melodrammi, e la storia delle vostre vite si mescola con le telenovelas. I tuoi occhi mi rimproverano. «Non capisci che la scrittrice più fantasiosa è la Divina Providencia? Le coincidenze si annodano, le vite si intrecciano e fanno disegni più intricati di un rebozo di seta». 

Sandra Cisneros
Scrivere è fare domande. Non importa se le risposte sono vere o puro cuento. Alla fin fine solo la storia viene ricordata e la verità svanisce come l’inchiostro blu pallido su un disegno per ricamo a buon mercato.


Sandra Cisneros, Caramelo
traduttore Sante Rede, Beat edizione.

Felicemente acquistato a Più libri più liberi 2014, Fiera della piccola e media editoria, allo stand della Casa editrice LaNuovaFrontiera, dopo una memorabile chiacchierata con l’Editore. Il bello delle fiere. 

6 commenti:

  1. E dunque la prossima vacanza sarà in Messico? :)
    (magari)

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    1. Magari, Alea mia! Per adesso, temo di dovermi limitare a sognare il Messico e viaggiare tra le pagine...

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  2. Bella questa recensione dove si assorbono colori, suoni profumi e musicalità di voci lontane. Belle anche le voci vicine di chi in una fiera è disponibile a parlare di un libro.

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    1. La Nuova Frontiera è una bella casa ed attenta casa editrice. E' sempre un piacere passare da loro, fare quattro chiacchiere e tornare a casa con un nuovo libro da scoprire.

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  3. come mi piacciono i cuentos, mi sa che me lo compros :)

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