Mi sa
che se continuo ad essere così critica, i tipi della Neri Pozza mi inviteranno
educatamente a lasciare il loro book club.
Il fatto è che quando mi precipitai ad inviare la mia candidatura, avevo
in mente letture straordinarie. Storie che mi avevano fatto sorridere; esagerate file alla Posta perché, presa dalla lettura, avevo dimenticato di guardare
il display perdendo il turno; giorni in cui mi sarei data malata in ufficio
pur di restare a casa a leggere (vabbè, questa qui forse non vale perché, se
non fosse per lo spiccato senso del dovere e la necessità di soldi, mi darei
malata quotidianamente). Insomma, felice di essere stata scelta dalla redazione
della Neri Pozza, prefiguravo letture brillanti e situazioni tipo “Ho appena
finito un libro fighissimo. Eh no, mi spiace, non lo trovi
ancora in commercio perché noi del book club lo leggiamo in anteprima. Però
appena esce ti consiglio di passare in libreria”. Così, ci son rimasta parecchio male nel
sentire la mia voce sbuffare un: “Ho appena finito un libro della Neri Pozza,
uno di quei libri che noi del book club leggiamo in anteprima. Una noia…”
Il libro dell’amore perduto si
aggiudica il premio del romanzetto più noioso tra quelli letti nell’ultimo
anno. Già il titolo non lasciava ben sperare, però mi si sono aggrappata
all’originale (The Book of Lost & Found, meglio no?). Neanche la copertina mi
entusiasmava, ma la scheda messa cortesemente a disposizione dalla casa
editrice proclamava che per l’acquisizione dei diritti “Neri Pozza vince l’asta
in Italia anche grazie a un’appassionata lettera inviata all’autrice”.
La lettera inviata dalla
direzione della casa editrice italiana all’agente incaricato recitava: IL LIBRO DELL’AMORE PERDUTO è una bellissima
storia d’amore di una coppia che si ama profondamente, ma che viene separata
dagli eventi e dalle aspettative rigide delle proprie famiglie.
Ci è
piaciuto moltissimo che gli eventi muovono tra Londra, New York, Parigi,
Venezia e la Corsica, rendendola una storia d’amore che attraversa i confini di
luogo e tempo, parlando di ciò che avrebbe potuto essere.
Come
dice Alice alla fine del romanzo, non è la storia d’amore felice che tutti
vogliono sperimentare, ma è senza dubbio il racconto appassionante di due
persone innamoratissime, sfidate dalle circostanze storiche e un codice morale
molto rigido. Questo è un aspetto che noi europei comprendiamo molto bene. Lo vorremmo sottolineare, perché a volte
manca nei romanzi americani, dove gli autori aspirano fin troppo spesso al
lieto fine.
Ovviamente,
di fronte a cotanto entusiasmo, le mie aspettative aumentano. Dopo un inizio
tutto sommato brillante, intorno a pagina 60 capisco che un pezzo di lieto fine
ci sarà. Comprendo, inoltre, che:
- Al momento, la fotografia tira parecchio: da ottobre a
febbraio è venuta fuori in 2 romanzi su 5;
- Anche nella sfiga (essere mollati davanti ad un istituto
religioso appena nati, una guerra mondiale, il campo di concentramento, un
aereo che precipita e tu sei proprio là sopra) si può essere molto fortunati. Molto
americano;
- Si è quasi sempre bellissimi, si ha sempre uno sguardo
intenso, cadono dal cielo eredità milionarie, si nasce sempre con qualche dono
speciale, che sia la danza, la pittura o, magari, la fotografia. E si diventa
inevitabilmente celebri. Se non è pura felicità è una condizione da non
disprezzare. Il miracolo americano, pure se vivi in Europa.
Un
intreccio amoroso piatto, nessuna sorpresa, frasi banali, tanti luoghi comuni. Il
libro lo leggi ma ti senti come quando, per mantenere i rapporti di buon
vicinato, inviti la coppia della porta accanto. Dopodiché non fai altro che
sbirciare l’ora chiedendoti perché diamine tu voglia essere sempre amichevole e
cordiale con tutti.
Va
detto che in questi giorni sono sull’acido andante. A qualcuno il libro è piaciuto, l’avrebbe scelto anche come regalo per San Valentino. Boh, sarà che
io non lo festeggio da anni…
Il libro dell'amore perduto, Lucy Foley
trad. Massimo Ortelio, Neri Pozza, I narratori delle Tavole
Prima di leggere l'ultimo paragrafo ho pensato fra me e me:" Però, anche Babalatalpa Sto arrivando! essere acidamente tagliente quando un libro non le piace."
RispondiEliminaL'essere "acido andante" nel commento di un libro che delude le aspettative è cosa rara e preziosa, al giorno d'oggi, nel leggere le recensioni dei libri. Ed è anche per questa tua acida trasparenza che ti leggo sempre volentieri.
Che bello avere una lettrice affezionata come te! Quando ho iniziato a partecipare al book club della Neri Pozza, sono stata presa da un sacro terrore: non riuscirò mai a commentare liberamente questi libri. Temevo che il solo far parte di un book club nato su ispirazione della stessa casa editrice, potesse influenzare i miei post. È stato un sollievo scoprire che riesco a conservare la mia libertà di opinione e scrittura. Anche perché, i libri letti fin ad oggi, non mi hanno entusiasmato più di tanto.
EliminaEh sì che ti butteranno fuori dal club!! :D
RispondiEliminaperò il paragone di quando vai dai vicini rendeva molto bene lo stato d'animo!! e mi è piaciuto molto!! ;)
ciao
Ciao mia cara! Ma che piacere risentirti!!! Non riesco proprio a mentire. In compenso, il libro che ho appena iniziato promette bene. Magari mi tengono…
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