Michèle Lesbre, Il canapè rosso
Traduzione Roberta Ferrara;
Sellerio Editore Palermo, 2009.
Caro Gyl,
ho deciso di scriverti questa
lettera perché credo che Anne non l’abbia più fatto. Non riceveva tue notizie
da troppo tempo, un misto di nostalgia e preoccupazione si erano impossessati
di lei. Improvvisamente le tornavano in mente frammenti del passato, di quella
cosa strana che era stato il vostro amore, stare insieme senza legarsi troppo.
Ma a distanza di tanti anni non è mai riuscita a svincolarsi da te.
Ha deciso di ripercorrere il tuo
stesso tragitto fino al lago Baikal, di attraversare la Siberia con un omnibus
evitando accuratamente il treno per turisti che non le avrebbe fatto scambiare
neppure una parola con le altre donne che
viaggiavano con i figli e con i loro miraggi, portando con sé montagne di
bagagli e fagotti, racimolando pasti di fortuna e spostandosi dal samovar allo
scompartimento. Anne ha ritrovato i volti, i
suoni, i sapori di cui parlavi nelle tue lettere.
Caro Gyl,
Anne non l’ammetterà mai
ma è come se questo viaggio l’aveste fatto insieme. Con lei c’eri tu (e un
fardello di inquietudine) e c’era Clémence, la signora del canapè rosso. No, non credo te ne abbia mai parlato. Clémence abita
nello stesso stabile di Anne; è un’anziana modista che sono certa ti piacerebbe
moltissimo. Lei, i suoi cappellini di un’altra epoca, il suo sorriso
birichino e la sua fame di libertà, anche adesso che le gambe non le permettono
di andare oltre il bar del quartiere. Si è creata un sintonia perfetta tra loro, tant'è che Anne non fa che ripensare alle ore trascorse insieme: lei che legge stralci
che parlano di Marion du Faouët, Milena Jesenská, Hélène Bessette mentre Clémence viaggia in quelle vite come in un
sogno, mescolando a quelle vite la propria.
Gyl, Anne ha provato più volte a
scriverti questa lettera; a raccontarti di questo viaggio diverso dagli altri,
di questo viaggio incompiuto in cui tutte le cose sono rimaste sfumate e
inafferrabili. Non so come spiegarti, Anne cercava risposte ma tu, ancora una
volta, sei riuscito a spiazzarla; lei, allora, non ce l’ha fatta proprio ad
aspettarti; ha sentito l’esigenza di tornare di corsa a Parigi e di rifugiarsi dalla
signora del canapè rosso per lasciare allentare quel disorientamento in cui l’hai
gettata da anni.
No, non preoccuparti troppo, Gyl;
in fondo non l’hai mai fatto, perché dovresti iniziare ora? Anche questo
viaggio ha trovato un suo posto nella memoria di Anne, nelle giornate normali; anche questa volta è rimasto l’essenziale, i
luoghi in cui i ricordi vanno e vengono, trascinandoci in una fantasticheria
nomade. Il dolore si è attutito, la vita di Anne ha ripreso a scorrere.
Ciao Gyl. Non smettere di
costruire aquiloni.
:)
RispondiEliminabello, anche stavolta!
e dai la possibilità a chiunque di entrare, anche senza aver letto il libro!
grazie
Bene, bene; spero di aver reso l’atmosfera del libro. Una storia piuttosto malinconica, però ne vale la pena.
EliminaUn abbraccio.
Eh! :-)
RispondiEliminaUltimamente mi prende così: finisco un libro e non riesco a separarmi da chi mi ha accompagnato per qualche giorno. Ho bisogno di comunicarglielo, di prolungare il contatto. E la via epistolare è la più diretta.
EliminaAd agosto metterò piede per la prima volta in vita mia in terra di Francia; come vedi, sto preparando i bagagli.
Un abbraccio.
Pare molto interessante :)
RispondiEliminaLo è, lo è; una bella penna la signora Lesbre.
EliminaMeraviglia! Mi sento vicino a questa Anne, viaggiatrice non certo per diletto.
RispondiEliminaQuanto a Gyl, non mi sta proprio simpatico. Ma era quello che volevi, ,no?!
Bellissimo e originale come il precedente.
Bye&besos
Carissima, ti ho pensato parecchio mentre assaporavo questo libro; ci sono una serie di osservazioni sul perché del viaggio che dovresti assolutamente leggere.
EliminaPer dirla tutta, nel post ho dato una lettura molto parziale del libro. La vera protagonista è la signora del canapè rosso, ma non volevo spoilerare; il personaggio è particolare e va scoperto autonomamente.
Per quanto riguarda Gyl, m’è sembrato ingiusto che nessuno gli dicesse quanto Anne avrebbe dovuto/voluto dire. Baciotti
Sei una delle poche che per me è pericolosa...ogni volta che passo di qua, metto uno o due libri in wishlist! :DD Chiaramente anche questo è stato inserito;)
RispondiEliminaSimona
Troppo buona mia cara. Un libro particolare; credo potrebbe piacerti.
EliminaUn abbraccio