venerdì 7 giugno 2013

Il canapè rosso

Michèle Lesbre, Il canapè rosso 
Traduzione Roberta Ferrara; Sellerio Editore Palermo, 2009.


Caro Gyl,
ho deciso di scriverti questa lettera perché credo che Anne non l’abbia più fatto. Non riceveva tue notizie da troppo tempo, un misto di nostalgia e preoccupazione si erano impossessati di lei. Improvvisamente le tornavano in mente frammenti del passato, di quella cosa strana che era stato il vostro amore, stare insieme senza legarsi troppo. Ma a distanza di tanti anni non è mai riuscita a svincolarsi da te.
Ha deciso di ripercorrere il tuo stesso tragitto fino al lago Baikal, di attraversare la Siberia con un omnibus evitando accuratamente il treno per turisti che non le avrebbe fatto scambiare neppure una parola con le altre donne che viaggiavano con i figli e con i loro miraggi, portando con sé montagne di bagagli e fagotti, racimolando pasti di fortuna e spostandosi dal samovar allo scompartimentoAnne ha ritrovato i volti, i suoni, i sapori di cui parlavi nelle tue lettere.


Caro Gyl, 
Anne non l’ammetterà mai ma è come se questo viaggio l’aveste fatto insieme. Con lei c’eri tu (e un fardello di inquietudine) e c’era Clémence, la signora del canapè rosso. No, non credo te ne abbia mai parlato. Clémence abita nello stesso stabile di Anne; è un’anziana modista che sono certa ti piacerebbe moltissimo. Lei, i suoi cappellini di un’altra epoca, il suo sorriso birichino e la sua fame di libertà, anche adesso che le gambe non le permettono di andare oltre il bar del quartiere. Si è creata un sintonia perfetta tra loro, tant'è che Anne non fa che ripensare alle ore trascorse insieme: lei che legge stralci che parlano di Marion du Faouët, Milena Jesenská, Hélène Bessette mentre Clémence viaggia in quelle vite come in un sogno, mescolando a quelle vite la propria.
Gyl, Anne ha provato più volte a scriverti questa lettera; a raccontarti di questo viaggio diverso dagli altri, di questo viaggio incompiuto in cui tutte le cose sono rimaste sfumate e inafferrabili. Non so come spiegarti, Anne cercava risposte ma tu, ancora una volta, sei riuscito a spiazzarla; lei, allora, non ce l’ha fatta proprio ad aspettarti; ha sentito l’esigenza di tornare di corsa a Parigi e di rifugiarsi dalla signora del canapè rosso per lasciare allentare quel disorientamento in cui l’hai gettata da anni.
No, non preoccuparti troppo, Gyl; in fondo non l’hai mai fatto, perché dovresti iniziare ora? Anche questo viaggio ha trovato un suo posto nella memoria di Anne, nelle giornate normali; anche questa volta è rimasto l’essenziale, i luoghi in cui i ricordi vanno e vengono, trascinandoci in una fantasticheria nomade. Il dolore si è attutito, la vita di Anne ha ripreso a scorrere.
Ciao Gyl. Non smettere di costruire aquiloni. 

10 commenti:

  1. :)

    bello, anche stavolta!
    e dai la possibilità a chiunque di entrare, anche senza aver letto il libro!
    grazie

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    1. Bene, bene; spero di aver reso l’atmosfera del libro. Una storia piuttosto malinconica, però ne vale la pena.
      Un abbraccio.

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    1. Ultimamente mi prende così: finisco un libro e non riesco a separarmi da chi mi ha accompagnato per qualche giorno. Ho bisogno di comunicarglielo, di prolungare il contatto. E la via epistolare è la più diretta.
      Ad agosto metterò piede per la prima volta in vita mia in terra di Francia; come vedi, sto preparando i bagagli.
      Un abbraccio.

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    1. Lo è, lo è; una bella penna la signora Lesbre.

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  4. Meraviglia! Mi sento vicino a questa Anne, viaggiatrice non certo per diletto.
    Quanto a Gyl, non mi sta proprio simpatico. Ma era quello che volevi, ,no?!
    Bellissimo e originale come il precedente.
    Bye&besos

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    1. Carissima, ti ho pensato parecchio mentre assaporavo questo libro; ci sono una serie di osservazioni sul perché del viaggio che dovresti assolutamente leggere.
      Per dirla tutta, nel post ho dato una lettura molto parziale del libro. La vera protagonista è la signora del canapè rosso, ma non volevo spoilerare; il personaggio è particolare e va scoperto autonomamente.
      Per quanto riguarda Gyl, m’è sembrato ingiusto che nessuno gli dicesse quanto Anne avrebbe dovuto/voluto dire. Baciotti

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  5. Sei una delle poche che per me è pericolosa...ogni volta che passo di qua, metto uno o due libri in wishlist! :DD Chiaramente anche questo è stato inserito;)
    Simona

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    1. Troppo buona mia cara. Un libro particolare; credo potrebbe piacerti.
      Un abbraccio

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