mercoledì 18 gennaio 2012

Momenti di pace

Con la religione ho un rapporto molto controverso. Una roba che mia mamma, fervente credente e praticante, non riesce proprio a spiegarsi. Una di quelle cose che le fanno venire gli occhioni lucidi e ripetere:«Un fallimento! In cosa ho sbagliato?» Chissà perché è così difficile comprendere che la fede è un elemento del tutto irrazionale e, di conseguenza, non si insegna, non si trasmette, non si eredita. Ad ogni modo, sapere che Assisi mi sia piaciuta moltissimo le ha fatto accendere quel barlume di speranza negli occhi e ha spinto mia suocera a chiedermi quante preghiere avessi fatto.


In effetti, può essere difficile scindere la cittadina di Assisi dalle figure di San Francesco e Santa Chiara e dal clima mistico che si respira per quelle viuzze ben ristrutturate. È vero, la città ha costruito intorno a San Francesco parte della sua fama e della sua ricchezza ma non c’è nulla di artificiale nell’atmosfera che avvolge questi luoghi splendidi.

Mentre ci spostiamo lentamente da una chiesa all’altra, a vedere tutto quel verde che ci circonda, tutti quei monasteri e conventi, tutti quei frati che percorrono la città, ho iniziato a pensare a come sarebbe stato il mio rapporto con la religione se fossi nata lì. Quanto avrebbero potuto incidere nella mia formazione quella pace, quel silenzio, quella lentezza palpabile, quegli sguardi luminosi e sereni? Mah!

Sono rimasta in silenzio buona parte della giornata, persa nelle mie riflessioni. Sono addirittura entrata in una libreria filosofico-religiosa per sbirciare le agiografie lì presenti. Evento che ha spinto un incredulo signor valigiesogni a regalarmi una “Vita di San Francesco” dall’approccio molto storico e poco romanzato. Gli stimoli, che anche un breve viaggio riesce a suscitare, non vanno mai lasciati cadere nel nulla.

Assisi non è solo spiritualità. Basta allontanarsi dal centro e salire per le ripide vie acciottolate che portano alla Rocca Maggiore, imponente fortezza medievale eretta intorno al XII secolo, per capirlo. Da qui, oltre a dare una rinfrescata ad eventi storici ormai dimenticati, si può gustare un panorama davvero suggestivo e si può visitare la mostra fotografica, allestita nella Torre del Maschio. La mostra illustra la più importante festa laica della città di Assisi: il Calendimaggio. Nel corso dell’evento, che ovviamente cade nel mese di maggio, le contrade della città si contendono con esecuzioni musicali e canore, con rievocazioni di vita medievale e cortei storici, l’assegnazione del Palio. Uno spettacolo, a guardare le foto.

Una ragione in più per tornare in quest’oasi di pace in un periodo dell’anno dalle temperature più miti.






7 commenti:

  1. Ho letto anch'io quel libro su Francesco di una certa Chiara non ricordo il cognome, storica, mi aspettavo una cosa diversa.Assisi è una città spiritualmente molto viva, c'è la marcia della Pace , tante iniziative che la animano durante l'anno , anni fa accoglieva , nei dintorni, Amritanandamajii, una santa indiana vivente, quando veniva in Italia. Una volta ci sono andata anch'io. I luoghi dove passò Francesco sono rimasti intrisi di lui e della sua forza speciale e ancora la emanano , se vieni da queste parti ti invito a visitare La Verna in Casentino e Le Celle sopra Cortona. Anche Spello è bellissima , soprattutto se vai a visitare il luogo dove viveva Fratel Carlo Carretto . Oramai che ci sono ti segnalo anche un blog "Di qui passò Francesco", una mia cara amica fa la guida per i viaggi a piedi che ci trovi descritti . La religione poi , un pochino si insegna, ma è un dono , a volte si perde e a volte si trova, ma non si eredita di certo, son d'accordo con te.

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  2. Cara Vitamina, che piacere riaverti qui! Il “mio” San Francesco d’Assisi è stato scritto da tal Joergensen Johannes (Edizioni Porziuncola); la libraia me l’ha suggerito partendo dal principio che lo storico, quando giunse ad Assisi, era ateo ed ha conservato nei suoi testi un approccio più storico che religioso. Ti farò sapere cosa ne penso una volta letto. Prendo nota di tutti i tuoi preziosi suggerimenti.
    Avrei voluto visitare anche Spello nei pochi giorni trascorsi in Umbria ma non amo fare le cose di fretta. Spello, quindi, è stata rimandata ad un altro weekend. Invece, quando ancora trangugiavo rapidamente luoghi splendidi, passai per Cortona. Ma è come se non vi fossi mai stata. I tuoi consigli quindi sono ancora più graditi!
    Un bacio.

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  3. Interessanti queste tue riflessioni sulla religione e sulla religiosità.
    Io non sono cattolica ma non mi sento atea e nemmeno agnostica; penso come Jung che esista nell'uomo un istinto religioso, per così dire, come esiste l'istinto di sopravvivenza. Credo che esista un filo che lega ogni esperienza terrena in un disegno superiore che ha senso ed è vòlto al bene (e poi, certo, bisogna discutere su che cosa si intenda per "bene", d'accordo): non ho mai dato un nome a questa cosa, e non ho mai sentito il bisogno di inquadrarla in qualche particolare casella. Ma è molto forte in me e penso che un po' si possa anche ricevere come un portato, un lascito, ma per lo più nasce da sola, misteriosamente, e va però alimentata e nutrita e curata e questo è il punto che a me interessa maggiormente: che questo mio "credere" - per così dire - richiede impegno, coinvolgimento, presenza e riflessione; non è un ottundimento delle proprie capacità critiche, ma anzi, le mette in gioco, le chiama a rapporto, ha bisogno di esse.
    Che bello spunto di meditazione ci hai offerto, grazie carissima.

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  4. Mi è molto piaciuto il resoconto soprattutto quando scrivi di essere "addirittura entrata in una libreria filosofico-religiosa" e della reazione de "l'incredulo valigie-e-sogni". Ho sorriso perché il tuo "incredulo" coniuge, mi ricorda il mio: nei primi tempi il coniuge assorbiva tutti i commenti della compagna, prevenuti, sulla sua prossima destinazione. Poi, col tempo, si è abituato e ora ripete ai figli: "La mamma si lamenta e dice che quel paese non le piace. Poi vedrete che al suo rientro, parlerà in toni positivi di tutto quello che ha visto. E' stato così con l'India, la Cina etc etc.".
    Il Signor Valigiesogni si abituerà, è solo che voi siete ancora giovani, cari ragazzi! Bye&besos

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  5. E' un post che trasmette serenità, sai? :))
    Ti abbraccio e ti ringrazio.

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  6. Grazie a te, cara Duck: io ho dato uno spunto di riflessione e tu lo hai ampliato notevolmente! Che bello quando da un commento vengono fuori tanti aspetti interessanti e profondi degli amici blogger.
    A volte penso che scriviamo certi post anche per conoscere meglio gli amici che ci seguono. Un abbraccio, papera!

    Nela San: qualora ce ne fosse bisogno, un’altra conferma al nostro essere quasi gemelle! Giovani, Nela San, perché tu non lo sei? La detentrice di quei due blog fantastici che io seguo sempre è una ragazza allegra che ha visto tanti luoghi e letto molti libri… non si sa bene quando, vista la giovane età!

    Giacinta: sono parecchio inquieta in questo periodo e sapere di trasmettere serenità, nonostante tutto, è il migliore dei complimenti che potessi ricevere. Un bacio

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  7. Allora dillo, che la prossima volta vengo con te, mi ficchi nella valigia della famiglia Valigiesogni e io sto buonina fino a destinazione.

    Confermo ciò che è già stato detto: trasudi serenità da tutti i "caratteri". E di questi tempi ce n'è bisogno :)

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