lunedì 5 luglio 2010

Scelte

Sabato mattina guardavo e riguardavo la mia piccola libreria. Eppure, fino al giorno prima era certa del libro che avrei iniziato a leggere. Ma quelle, nel mio caso, sono sempre certezze provvisorie. La mente è tornata al commento di Duck al mio post precedente:

“Non è meravigliosamente eccitante trovarsi alla vigilia di una nuova avventura intellettuale? Se c'è una cosa che mi piace davvero è fermarmi davanti alla mia libreria per scegliere il libro da leggere. E quando finalmente ho deciso, sento sempre un piccolo brivido: inizia qualcosa di nuovo, mi si aprono davanti porte di cui sospettavo solo l'esistenza, che potrebbero introdurmi a mondi dove forse potrei trovare chissà quali intuizioni sulla vita e su di me”.

Verissimo.
E ho pensato anche al mio rapporto con le altrui librerie. Maniacale. Anobii è stata una grande invenzione che ha esasperato la mia già compulsiva smania di frugare tra gli scaffali altrui. Prima, almeno, mi dilettavo solo con le librerie amiche; ora, mi perdo anche tra le passioni letterarie degli sconosciuti. Ma si può?
Alle volte ho la sensazione di invadere troppo la sfera personale dei lettori anobiiani perché la libreria di ciascuno di noi racconta parecchio ciò che siamo. Ma, in fondo, se abbiamo scelto Anobii, abbiamo anche scelto di svelare un pezzettino di noi.
Delle affinità me ne infischio. Sono le recensioni a mandarmi completamente fuori di testa. Più sbircio, più leggo recensioni, più aumenta la mia wish list. E, a rifletterci, è anche leggermente cambiato il mio metodo di scegliere e acquistare libri. Ovvio, i miei criteri di selezione sono rimasti, ma a questi si sono aggiunte le brevi recensioni di anobiiani a me cari. A volte per pura curiosità.  Altre, perché le recensioni sono così convincenti da farmi fortemente desiderare il tal libro.
Comunque, alla fine, ho scelto Correre di Jean Echenoz. Un gioiellino. 

Nessun commento:

Posta un commento

Il tuo commento sarà visibile dopo l'approvazione.