martedì 22 giugno 2010

Distrazioni

Alle volte sono presa dall’ansia di non essere più in grado di leggere. Giorno dopo giorno il mio livello d’attenzione cala. Ingoiato dal flusso continuo di notizie, dai post lunghissimi di alcuni blog, dai link che ti rimandano ad un altro articolo e poi ad un altro sito, dai reportage, spesso bellissimi ma pur sempre lunghissimi, della carta stampata.  Eppure, fino a qualche anno fa, riuscivo a leggere pagine e pagine senza la necessità di una pausa caffè. Oggi è come se avessi sempre bisogno di un’interruzione pubblicitaria. Con i libri è diverso; riesco ancora ad immergermi nelle parole; riesco ancora ad aprire un libro e ficcarmici dentro fin quando cose e persone non mi distolgono dal mondo in cui sto navigando. Ma se poi accendo il computer è finita. Saltello di qua e di là; trascorrono minuti e poi ore. Ed alla fine, la sensazione di non sapere cosa abbia fatto in tutto quel tempo.

È un mondo dispersivo, e sviluppare la capacità di selezionare è difficile. Poi, quando si riesce a spegnere tutto e a calarsi nel mondo reale ti chiedi perché tu non sia riuscito a farlo prima. Eppure decidere di staccare è quasi faticoso.     

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