venerdì 21 novembre 2008

Esordienti

Si avvicina controvoglia.
Bisbiglia un «Ciao» accompagnato da un sorriso distratto, intanto poggia lo zaino, estrae un paio di foglietti spiegazzati, si lega i capelli e ti chiede come va. Ma si vede che sta già pensando ad altro.
Tu, invece, ti chiedi come faccia uno così a scrivere cose del tipo: “Prese i suoi vestiti, si ricompose come un puzzle incompleto, in silenzio, sotto i suoi occhi” o “[…]i pensieri come un piatto di spaghetti secchi, idee come aquiloni bucati, il passo come quello dell’ultimo maratoneta stremato all’arrivo.
Rientrò in casa, aprì prima la porta del bagno, poi l’oblò della lavatrice ed infilò la testa nella macchina. Cominciò a recitare i propri dubbi e le proprie preghiere, perché divenissero chiare, districate, pulite”. 

E pensi a tutte le volte in cui avresti voluto metterci i tuoi di pensieri nella lavatrice per poterli tirar fuori puliti, freschi. Lasciarli asciugare al sole per un po’, e poi piegarli e rimettere ogni cosa nel cassetto  giusto.  Anthony, intanto, tira fuori dalla tasca il cartoccio del tabacco, una cartina e si prepara con cura la sua sigaretta. Ha iniziato a  riflettere a voce alta: parla dell’editoria, di distribuzione libraria, di progetti in cantiere, di notti insonni…
In momenti come questi il tuo lavoro non è così malaccio. Insomma, la piccola editoria dà più crucci che sorrisi ma poi ti fa imbattere in librettini come “Trasformazioni Invisibili”. Ci si può salvare dalla Moccia-mania: c’è una speranza anche per il nostro paese.
Poi, probabilmente, una raccolta di racconti scritti da un ventiseienne piùomeno romano l’acquisteranno in pochi, perché Anthony Colannino non lo conosce nessuno, perché i racconti non tirano, perché di scrittori esordienti ce ne son fin troppi, perché la pubblicità ha un costo. Ma, se vi capita tra le mani, aprite una pagina a caso e leggete qualche stralcio di queste Trasformazioni invisibili. Potrebbero riaffiorare profumi, sensazioni, pensieri che hanno già attraversato la vostra mente in un’altra epoca, in un altro luogo. Potrebbe venir voglia di leggerlo questo libricino.
Erano diversi mesi che mancava da quella casa.
Ritrovò, accogliendoli con un sorriso nostalgico, gli odori e i sapori di quell’infanzia da poco finita: il sugo sottratto furtivamente dalla pentola, l’uomo nero sotto il letto, le confessioni con le lacrime, le poesie recitate sulle sedie della sala.”
Anthony COLANNINO, Trasformazioni invisibili, p.92, Arduino Sacco Editore.

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