Valeria Luiselli, Volti nella folla
Traduzione dallo spagnolo (Messico) di Elisa Tramontin,
laNuovafrontiera, 2015
Illustrazione in copertina di Gaia Stella
Certe volte mi fisso per un libro senza una ragione precisa. Ne
ho letto due righe, ne ho visto la copertina di sfuggita, l’ha menzionato
qualcuno… mi convinco del fatto che mi piacerà tantissimo e non mi do pace fino
a quando non lo acquisto. È successo così con Volti nella folla di Valeria Luiselli. LaNuovafrontiera l’ha pubblicato
in Italia nel 2012, ed io l’ho ignorato. Evidentemente la seconda copertina, scelta
per la recente ripubblicazione, ha acceso la scintilla e sono stata costretta
ad acquistarlo. Ora mi trovo in forte imbarazzo perché questo libro neanche
saprei raccontarvelo. Avevo pensato di dirvi che è la storia delirante di una
giovane donna che per scrivere un romanzo gioca a fare la Emily Dickinson,
rimanendo eternamente in casa a parlare con i suoi fantasmi e mettendo su carta
pensieri spezzati. Ma poi voi potreste obiettare: «Embè? Con tutti i libri che
abbiamo da leggere, dovremmo sprecare il nostro tempo per una storia del
genere?».
Così ho pensato di dirvi che è la storia di una che è l’esatto
contrario di Emily Dickinson; una tipa che non sopporta di stare in casa da
sola e allora si inventa una vita e una famiglia da raccontare. Ma non è mica
tanto capace di stare in quella storia inventata.
Però, se dicessi una roba del genere, a voi passerebbe
definitivamente la voglia di leggere questo libro. Ed io non saprei con chi
condividere la vertigine di prendere una metro a New York e incrociare nella
folla i fantasmi di poeti della letteratura latinoamericana che, prima di
scoprire Valeria Luiselli, neanche conoscevo. Perché, non so voi, ma io, per
dire, non avevo mai sentito parlare di Gilberto Owen. Adesso un po’ lo conosco,
cioè, pensavo di conoscerlo; poi, la poesia, l’alcol, il gelato alla cocaina mi
hanno mandato in confusione e ho smesso di distinguere lo spazio concreto dalle
ombre.
Ora cerco tra la folla una donna dal cappotto rosso, la
carnagione scura e le occhiaie profonde. Ha tra le mani un libro che si
intitola Obras.
Insomma, a me questo libro è piaciuto, perché la Luiselli mi ha
fatto sorridere, riflettere e perdere tra Città del Messico e New York. Ma
nelle pagine finali mi sono smarrita del tutto, ed ho pensato che forse anche
la narratrice, strada facendo, avesse perso la bussola. Perciò vi avverto: se cercate
una trama lineare, Volti nella folla non fa per voi. Se volete una storia strampalata,
un filosofo che a colazione mangia pane e coca-cola, libri rubati da
biblioteche comunali, gatti senza coda, scarafaggi e un bambino divertente,
allora avete trovato il romanzo giusto.
Qui un bell'articolo di Marco Gigliotti con tanto di intervista
a Valeria Luiselli.
Se anche per voi Gilberto Owen era un illustre sconosciuto, vi
consiglio il pezzo pubblicato sul blog lineadifrontiera.
La nuova copertina di questo libro ben rappresenta un romanzo
orizzontale raccontato verticalmente (purtroppo non sono parole mie, bensì dell’autrice),
ed entra a pieno titolo nella #readingchallange2016 ideata dai russi, alla voce
#librocopertina.
rubare libri nelle biblioteche comunali è un atto osceno, ma rubali in libreria! mi è uscita di bocca una parolaccia, è come rubare giochi nella ludoteca dell'ospedale pediatrico!
RispondiEliminaCondivido! Rubali in un posto tipo Mondadori, Feltrinelli...robe così.
EliminaLa mia amica bibliotecaria, però, mi ha fatto intuire che il furto in biblioteca non è attività tanto rara. È un bene comune, quindi è mio. Un po’ incivile, vero?
Di copertine, o titoli o altro, che attraggono ne so qualcosa, così come di testi in cui ci si smarrisce. Coincidenza, sto proprio leggendo un giallo di questo tipo. Mah...
RispondiEliminaE quale sarebbe il giallo, di grazia?
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