Macon è un uomo di buon senso. Elimina tutto ciò che potrebbe
provocargli una scossa, un turbamento; è uno che termina coscienziosamente la
sua insalata di scampi e mangia tutta la verdura, per la vitamina C. È un uomo
d’ordine. Tende a mangiare gli stessi cibi, indossare gli stessi abiti. Il cassiere che lo serviva la prima volta
che andava in una certa banca era quello a cui si sarebbe sempre rivolto in
seguito, anche se si dimostrava poco efficiente, anche se la coda di quello
accanto era più corta.
Sarah, la moglie che vuole il divorzio (forse), ha 42 anni. In
fondo non è troppo diversa da lui, ma vive una fase di ribellione. “Non mi rimane abbastanza tempo perché io
possa sprecarlo restando rintanata nel mio guscio. Perciò sono passata
all’azione. Vivo in questo appartamento che tu non potresti soffrire, tutto per
aria. Mi sono fatta una catasta di nuovi amici […] Sto prendendo lezioni da uno
scultore. Ho sempre desiderato fare l’artista, solo che l’insegnamento mi
sembrava un’attività più sensata.”
No, non ce la fa a restare con quell’uomo.
“Non sei saldo: sei ossificato. Sei
incasellato. Sei come chiuso in una capsula. Oh Macon, non è un caso se scrivi
quegli stupidi libri per dire alla gente come si fa a viaggiare senza il minimo
scombussolamento. Quella poltrona viaggiante non è solo il tuo marchio: sei tu.”
Perché Macon scrive guide per viaggiatori che odiano viaggiare,
quelli che si spostano continuamente per lavoro ma preferirebbero non doversi
mai spostare dalla poltrona di casa. Sensazione che conosce benissimo, visto
che lui stesso fa di tutto per non interagire con il mondo esterno. Viaggia per
scrivere le sue guide eppure non sa nulla dei paesi in cui va.
Poi c’è Muriel, di una giovinezza scombussolante Una che parla
senza tregua di tutto: ombretti, capelli, pellicine delle unghie…. Una che
presta molta attenzione all’aspetto esteriore delle cose, eppure a volte sa alzare il mento e penetrare la
mente di Macon come una lama.
Povero Macon!
Dopo le prime pagine mi son ricordata di aver già visto il film.
Un libro troppo cinematografico per lasciarsi sfuggire l’occasione.
Come
avrebbe detto il buon Macon, consiglio entrambi, libro e film. Ottimo rimedio
per quei periodi in cui si è un po’ giù di corda, la vita scorre monotona e ci
si sente impantanati. La vita resterà la stessa ma si può almeno sognare di
stravolgerla.
TEA edizioni.
oh sì sì questa è l'Anne Tyler che mi piace
RispondiEliminaAh, come sono d’accordo! Seguirò i tuoi consigli per gli altri titoli.
EliminaVidi il film, ma non me ne ricordo molto. Forse è giusto raccogliere il suggerimento e leggere il libro. Buona domenica!
RispondiEliminaL'esatto contrario del tuo modo di viaggiare. Ma il libro è molto divertente! Tornata temporaneamente alla grigia realtà. Mi consola l'inaspettata sorpresa di una ripartenza a brevissimo...
EliminaHo amato molto la assai prolifica Tyler che ho conosciuto grazie a questo buon film, in seguito poi ho letto il romanzo e poi via via quasi tutti i suoi lavori.
RispondiEliminaSicchè non ti sarai stupita del mio post sull’innamorato andante…
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